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2.8.1 2 paras zh translated
author Zhaoping Sun <zhaopingsun@gmail.com>
date Wed Nov 25 22:54:30 2009 -0500 (2009-11-25)
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rev   line source
Giulio@768 1 <chapter id="chap:mq">
Giulio@768 2 <?dbhtml filename="gestire-il-cambiamento-con-mercurial-queues.html"?>
Giulio@768 3 <title>Gestire il cambiamento con Mercurial Queues</title>
Giulio@768 4
Giulio@768 5 <sect1 id="sec:mq:patch-mgmt">
Giulio@768 6 <title>Il problema della gestione delle patch</title>
Giulio@768 7
gpiancastelli@853 8 <para id="x_3ac">Ecco uno scenario comune: avete bisogno di installare un pacchetto software dai sorgenti, ma trovate un bug che dovete correggere nei sorgenti prima di poter cominciare a usare il pacchetto. Fate le vostre modifiche, vi dimenticate del pacchetto per un po&rsquo; e alcuni mesi dopo avete bisogno di aggiornare il pacchetto a una nuova versione. Se la versione più nuova del pacchetto contiene ancora il bug, dovete estrarre la vostra correzione dal vecchio albero dei sorgenti e applicarla alla nuova versione. Questa è un&rsquo;attività seccante durante la quale è facile commettere errori.</para>
gpiancastelli@853 9
gpiancastelli@853 10 <para id="x_3ad">Questo è un semplice caso del problema di <quote>gestione delle patch</quote>. Avete un albero di sorgenti <quote>a monte</quote> che non potete cambiare, avete bisogno di fare alcune modifiche locali all&rsquo;albero a monte e vi piacerebbe essere in grado di mantenere separate quelle modifiche, in modo da poterle applicare a nuove versioni dei sorgenti a monte.</para>
Giulio@780 11
Giulio@780 12 <para id="x_3ae">Il problema di gestione delle patch si presenta in molte situazioni. Probabilmente la più visibile è quella in cui un utente di un progetto software open source fornisce la correzione di un bug o una nuova funzione sotto forma di patch ai manutentori del progetto.</para>
Giulio@780 13
gpiancastelli@841 14 <para id="x_3af">Chi distribuisce sistemi operativi che includono software open source ha spesso bisogno di effettuare modifiche ai pacchetti distribuiti in modo da assemblarli correttamente nel proprio ambiente.</para>
Giulio@780 15
gpiancastelli@853 16 <para id="x_3b0">Quando dovete mantenere solo alcune modifiche, potete facilmente gestire una singola patch usando i programmi standard <command>diff</command> e <command>patch</command> (si veda la <xref linkend="sec:mq:patch"/> per una discussione di questi strumenti). Una volta che il numero di modifiche cresce, comincia ad avere senso l&rsquo;idea di mantenere le patch come <quote>frammenti di lavoro</quote> distinti in modo che, per esempio, una singola patch contenga solo una correzione di bug (la patch potrebbe modificare diversi file, ma sta facendo <quote>solo una cosa</quote>) e un certo numero di queste patch sia destinato a bug differenti che dovete correggere e a modifiche locali di cui avete bisogno. In questa situazione, se proponete una patch per la correzione di un bug ai manutentori del pacchetto a monte e questi includono la vostra correzione in una release successiva, potete semplicemente scartare quella singola patch quando state aggiornando il pacchetto a una nuova release.</para>
gpiancastelli@853 17
gpiancastelli@853 18 <para id="x_3b1">Mantenere una singola patch per un albero a monte è un&rsquo;attività un po&rsquo; noiosa e soggetta a errori, ma non è difficile. Tuttavia, la complessità del problema cresce rapidamente man mano che il numero di patch che dovete mantenere aumenta. Con più di un piccolo numero di patch in mano, il compito di capire quali sono quelle che dovete applicare e di mantenerle passa da sgradevole a opprimente.</para>
Giulio@780 19
Giulio@780 20 <para id="x_3b2">Fortunatamente, Mercurial include una potente estensione, chiamata Mercurial Queues (letteralmente, Code di Mercurial) o semplicemente <quote>MQ</quote>, che semplifica notevolmente il problema di gestione delle patch.</para>
Giulio@768 21
Giulio@768 22 </sect1>
Giulio@768 23 <sect1 id="sec:mq:history">
Giulio@768 24 <title>La preistoria di Mercurial Queues</title>
Giulio@768 25
gpiancastelli@853 26 <para id="x_3b3">Verso la fine degli anni &rsquo;90, diversi sviluppatori del kernel di Linux cominciarono a mantenere alcune <quote>serie di patch</quote> che modificavano il comportamento del kernel. Alcune di queste serie si concentravano sulla stabilità, alcune sull&rsquo;inclusione di funzioni e altre erano più sperimentali.</para>
Giulio@780 27
Giulio@780 28 <para id="x_3b4">La dimensione di queste serie di patch crebbe rapidamente. Nel 2002, Andrew Morton pubblicò alcuni script di shell che aveva usato per automatizzare la gestione delle proprie code di patch. Andrew era riuscito a usare questi script per gestire centinaia (talvolta migliaia) di patch per il kernel di Linux.</para>
Giulio@768 29
Giulio@768 30 <sect2 id="sec:mq:quilt">
Giulio@780 31 <title>Una <quote>coperta a scacchi</quote></title>
Giulio@780 32
gpiancastelli@853 33 <para id="x_3b5">All&rsquo;inizio del 2003, Andreas Gruenbacher e Martin Quinson presero in prestito l&rsquo;approccio degli script di Andrew e pubblicarono uno strumento chiamato <quote>patchwork quilt</quote> (letteralmente, coperta a scacchi) <citation><xref linkend="bib:quilt"/></citation>, o semplicemente <quote>quilt</quote> (si veda <citation><xref linkend="bib:gru05"/></citation> per un articolo che lo descrive). Dato che quilt sostanzialmente automatizzava la gestione delle patch, guadagnò rapidamente un grande seguito tra gli sviluppatori di software open source.</para>
Giulio@780 34
Giulio@780 35 <para id="x_3b6">Quilt gestisce una <emphasis>pila di patch</emphasis> per un albero di directory. Per cominciare a usarlo, dite a quilt di gestire un albero di directory e quali file volete che gestisca, in modo che memorizzi i nomi e il contenuto di quei file. Per correggere un bug, create una nuova patch (usando un singolo comando), modificate i file che dovete correggere, poi <quote>aggiornate</quote> la patch.</para>
Giulio@780 36
gpiancastelli@853 37 <para id="x_3b7">L&rsquo;operazione di aggiornamento induce quilt a esaminare l&rsquo;albero di directory completando la patch con tutte le modifiche che avete fatto. Sulla base di questa prima patch, potete creare un&rsquo;altra patch che terrà traccia dei cambiamenti richiesti per modificare l&rsquo;albero da <quote>albero con una patch applicata</quote> ad <quote>albero con due patch applicate</quote>.</para>
gpiancastelli@853 38
gpiancastelli@853 39 <para id="x_3b8">Potete <emphasis>scegliere</emphasis> quali sono le patch da applicare all&rsquo;albero. Se <quote>estraete</quote> una patch, i cambiamenti effettuati da quella patch spariranno dall&rsquo;albero di directory. Quilt si ricorda quali patch avete estratto, comunque, così potete <quote>inserire</quote> nuovamente una patch estratta e l&rsquo;albero di directory verrà ripristinato per contenere le modifiche di quella patch. La cosa più importante è che potete eseguire il comando di <quote>aggiornamento</quote> in ogni momento e la patch applicata più recentemente verrà aggiornata. Questo significa che, in ogni momento, potete modificare sia l&rsquo;insieme delle patch da applicare sia l&rsquo;insieme dei cambiamenti effettuati da quelle patch.</para>
Giulio@780 40
Giulio@812 41 <para id="x_3b9">Quilt non ha nulla a che fare con gli strumenti di controllo di revisione, così funziona altrettanto bene con un gruppo di file estratti da un archivio compresso che con una copia di lavoro di Subversion.</para>
Giulio@768 42 </sect2>
Giulio@768 43
Giulio@768 44 <sect2 id="sec:mq:quilt-mq">
Giulio@768 45 <title>Da patchwork quilt a Mercurial Queues</title>
Giulio@768 46
gpiancastelli@853 47 <para id="x_3ba">A metà del 2005, Chris Mason prese le funzioni di quilt e implementò un&rsquo;estensione chiamata Mercurial Queues, che aggiungeva a Mercurial un comportamento simile a quello di quilt.</para>
Giulio@780 48
Giulio@780 49 <para id="x_3bb">La differenza chiave tra quilt e MQ è che quilt non è progettato per interagire con alcun sistema di controllo di revisione, mentre MQ è <emphasis>integrata</emphasis> in Mercurial. Ogni patch che inserite è rappresentata sotto forma di changeset Mercurial. Se estraete una patch, il changeset relativo sparisce.</para>
Giulio@768 50
Giulio@768 51 <para id="x_3bc">Dato che quilt non si preoccupa degli strumenti di controllo di revisione, rimane un software tremendamente utile da conoscere per impiegarlo nelle situazioni in cui non potete usare Mercurial e MQ.</para>
Giulio@768 52
Giulio@768 53 </sect2>
Giulio@768 54 </sect1>
Giulio@768 55 <sect1>
gpiancastelli@853 56 <title>L&rsquo;enorme vantaggio di MQ</title>
gpiancastelli@853 57
gpiancastelli@853 58 <para id="x_3bd">Non posso esagerare il valore dell&rsquo;unificazione tra patch e controllo di revisione offerta da MQ.</para>
gpiancastelli@853 59
gpiancastelli@853 60 <para id="x_3be">Una delle ragioni principali per cui le patch sono ancora continuamente usate nel mondo del software libero e open source&emdash;nonostante la disponibilità di strumenti di controllo di revisione sempre più sofisticati&emdash;è l&rsquo;<emphasis>agilità</emphasis> che offrono.</para>
gpiancastelli@853 61
gpiancastelli@853 62 <para id="x_3bf">I tradizionali strumenti di controllo di revisione effettuano una registrazione permanente di ogni vostra azione. Da un lato questo ha un grande valore, ma dall&rsquo;altro è anche piuttosto soffocante. Se volete effettuare un esperimento stravagante, dovete stare molto attenti a come procedete, o rischiate di lasciare tracce inutili&emdash;o peggio, ingannevoli e destabilizzanti&emdash;dei vostri passi falsi e dei vostri errori nella registrazione permanente delle revisioni.</para>
gpiancastelli@853 63
gpiancastelli@853 64 <para id="x_3c0">Al contrario, il matrimonio tra controllo di revisione distribuito e patch realizzato da MQ rende molto più facile isolare il vostro lavoro. Le vostre patch si basano sulla normale cronologia delle revisioni e potete farle sparire e comparire a piacere. Se non vi piace una patch, potete scartarla. Se una patch non è esattamente come volete che sia, vi basta correggerla&emdash;tutte le volte che ne avete bisogno, fino a quando non l&rsquo;avete ritoccata facendole assumere la forma che desiderate.</para>
gpiancastelli@853 65
gpiancastelli@853 66 <para id="x_3c1">Per esempio, l&rsquo;integrazione delle patch con il controllo di revisione facilita <emphasis>enormemente</emphasis> la comprensione delle patch e delle interazioni con il codice su cui si basano, nonché la correzione dei loro effetti. Dato che ogni patch applicata è associata a un changeset, potete invocare <command role="hg-cmd">hg log</command> con un nome di file per vedere quali changeset e quali patch hanno avuto effetto sul file. Potete usare il comando <command role="hg-cmd">hg bisect</command> per condurre una ricerca binaria attraverso tutti i changeset e le patch applicate in modo da scoprire dov&rsquo;è stato introdotto o corretto un bug. Potete usare il comando <command role="hg-cmd">hg annotate</command> per vedere quali changeset o patch hanno modificato una particolare riga di un file sorgente. E così via.</para>
Giulio@768 67 </sect1>
Giulio@768 68
Giulio@768 69 <sect1 id="sec:mq:patch">
Giulio@768 70 <title>Capire le patch</title>
Giulio@768 71
gpiancastelli@853 72 <para id="x_3c2">Dato che MQ non nasconde la sua natura orientata alle patch, vi potrà essere d&rsquo;aiuto capire cosa sono le patch e conoscere un po&rsquo; gli strumenti che lavorano con esse.</para>
gpiancastelli@853 73
gpiancastelli@853 74 <para id="x_3c3">Il tradizionale comando Unix <command>diff</command> confronta due file e stampa una lista di differenze tra loro. Il comando <command>patch</command> interpreta queste differenze come <emphasis>modifiche</emphasis> da effettuare a un file. Date un&rsquo;occhiata qui di seguito per vedere un semplice esempio di questi comandi in azione.</para>
Giulio@768 75
Giulio@812 76 &interaction.mq.dodiff.diff;
Giulio@768 77
gpiancastelli@853 78 <para id="x_3c4">Il tipo di file generato da <command>diff</command> (e che <command>patch</command> prende in ingresso) viene chiamato una <quote>patch</quote> (letteralmente, pezza) o un <quote>diff</quote>. Non c&rsquo;è alcuna differenza tra una patch e un diff, ma noi useremo il termine <quote>patch</quote>, dato che è quello più comunemente usato.</para>
gpiancastelli@853 79
gpiancastelli@853 80 <para id="x_3c5">Un file di patch può cominciare con testo arbitrario che il comando <command>patch</command> ignora, ma che MQ usa come messaggio di commit quando crea i changeset. Per trovare l&rsquo;inizio del contenuto della patch, il comando <command>patch</command> cerca la prima riga che comincia con la stringa <quote><literal>diff -</literal></quote>.</para>
gpiancastelli@853 81
gpiancastelli@853 82 <para id="x_3c6">MQ lavora con i diff <emphasis>unificati</emphasis> (<command>patch</command> può accettare molti altri formati di diff, ma MQ no). Un diff unificato contiene due tipi di intestazione. L&rsquo;<emphasis>intestazione di file</emphasis> descrive il file che viene modificato e contiene il nome del file da modificare. Quando <command>patch</command> vede una nuova intestazione di file, cerca il file con quel nome per cominciare a modificarlo.</para>
gpiancastelli@853 83
gpiancastelli@853 84 <para id="x_3c7">L&rsquo;intestazione di file è seguita da una serie di <emphasis>blocchi</emphasis>. Ogni blocco comincia con un&rsquo;intestazione che identifica l&rsquo;intervallo di numeri di riga del file che il blocco dovrebbe modificare. Dopo l&rsquo;intestazione, un blocco comincia e finisce con alcune (di solito tre) righe di testo proveniente dal file originale che vengono chiamate il <emphasis>contesto</emphasis> del blocco. Se c&rsquo;è solo una quantità ridotta di contesto tra blocchi successivi, <command>diff</command> non stampa una nuova intestazione, ma si limita a unire insieme i blocchi inserendo alcune righe di contesto tra le modifiche.</para>
gpiancastelli@853 85
gpiancastelli@853 86 <para id="x_3c8">Ogni riga di contesto comincia con un carattere di spazio. Nell&rsquo;ambito di un blocco, una riga che comincia con <quote><literal>-</literal></quote> significa <quote>rimuovi questa riga</quote>, mentre una riga che comincia con <quote><literal>+</literal></quote> significa <quote>inserisci questa riga</quote>. Per esempio, una riga modificata viene rappresentata da una cancellazione e da un inserimento.</para>
Giulio@780 87
Giulio@780 88 <para id="x_3c9">Ritorneremo su alcuni degli aspetti più sottili delle patch più avanti (nella <xref linkend="sec:mq:adv-patch"/>), ma ora dovreste avere abbastanza informazioni per usare MQ.</para>
Giulio@768 89 </sect1>
Giulio@768 90
Giulio@768 91 <sect1 id="sec:mq:start">
Giulio@768 92 <title>Cominciare a usare Mercurial Queues</title>
Giulio@768 93
gpiancastelli@853 94 <para id="x_3ca">Dato che MQ è implementata come un&rsquo;estensione, dovete esplicitamente abilitarla prima di poterla usare. (Non avete bisogno di scaricare nulla, perché MQ è inclusa con la distribuzione standard di Mercurial.) Per abilitare MQ, modificate il vostro file <filename role="home">~/.hgrc</filename> aggiungendo le seguenti righe.</para>
Giulio@768 95
Giulio@768 96 <programlisting>[extensions]
Giulio@768 97 hgext.mq =</programlisting>
Giulio@768 98
gpiancastelli@853 99 <para id="x_3cb">Una volta che avete abilitato l&rsquo;estensione, vi verranno messi a disposizione alcuni nuovi comandi. Per verificare che l&rsquo;estensione funzioni, potete usare <command role="hg-cmd">hg help</command> per vedere se il comando <command role="hg-ext-mq">qinit</command> viene elencato come disponibile.</para>
Giulio@768 100
Giulio@768 101 &interaction.mq.qinit-help.help;
Giulio@768 102
gpiancastelli@853 103 <para id="x_3cc">MQ può essere usata con <emphasis>qualsiasi</emphasis> repository Mercurial e i suoi comandi operano solo all&rsquo;interno di quel repository. Per cominciare, preparate semplicemente il repository usando il comando <command role="hg-ext-mq">qinit</command>.</para>
Giulio@768 104
Giulio@768 105 &interaction.mq.tutorial.qinit;
Giulio@768 106
Giulio@768 107 <para id="x_3cd">Questo comando crea una directory vuota chiamata <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename>, dove MQ terrà i propri metadati. Come accade con molti comandi Mercurial, il comando <command role="hg-ext-mq">qinit</command> non stamperà nulla nel caso termini con successo.</para>
Giulio@768 108
Giulio@768 109 <sect2>
Giulio@768 110 <title>Creare una nuova patch</title>
Giulio@768 111
Giulio@780 112 <para id="x_3ce">Per cominciare a lavorare su una nuova patch, usate il comando <command role="hg-ext-mq">qnew</command>. Questo comando prende come argomento il nome della patch da creare.</para>
Giulio@780 113
Giulio@780 114 <para id="x_3cf">MQ userà questo nome per memorizzare un file nella directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename>, come potete vedere qui sotto.</para>
Giulio@768 115
Giulio@768 116 &interaction.mq.tutorial.qnew;
Giulio@768 117
Giulio@812 118 <para id="x_3d0">La directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename> contiene anche altri due nuovi file, <filename role="special">series</filename> e <filename role="special">status</filename>. Il file <filename role="special">series</filename> elenca tutte le patch per questo repository di cui MQ è a conoscenza, con una patch per ogni riga. Mercurial usa il file <filename role="special">status</filename> per tenere traccia internamente di tutte le patch che MQ ha <emphasis>applicato</emphasis> a questo repository.</para>
Giulio@768 119
Giulio@768 120 <note>
Giulio@780 121 <para id="x_3d1">A volte potreste voler modificare il file <filename role="special">series</filename> a mano, per esempio per cambiare la sequenza in cui sono applicate alcune patch. Tuttavia, modificare manualmente il file <filename role="special">status</filename> è quasi sempre una cattiva idea, dato che così facendo si rischia facilmente di disorientare MQ.</para>
Giulio@768 122 </note>
Giulio@768 123
Giulio@768 124 <para id="x_3d2">Una volta che avete creato la vostra nuova patch, potete modificare i file nella directory di lavoro come fareste di solito. Tutti i normali comandi Mercurial, come <command role="hg-cmd">hg diff</command> e <command role="hg-cmd">hg annotate</command>, funzionano allo stesso modo in cui funzionavano prima.</para>
Giulio@768 125 </sect2>
Giulio@768 126
Giulio@768 127 <sect2>
Giulio@768 128 <title>Aggiornare una patch</title>
Giulio@768 129
Giulio@768 130 <para id="x_3d3">Quando raggiungete un punto in cui volete salvare il vostro lavoro, usate il comando <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command> per aggiornare la patch su cui state lavorando.</para>
Giulio@768 131
Giulio@768 132 &interaction.mq.tutorial.qrefresh;
Giulio@768 133
Giulio@768 134 <para id="x_3d4">Questo comando include nella vostra patch i cambiamenti che avete fatto nella directory di lavoro e aggiorna il changeset corrispondente alla patch in modo che contenga quei cambiamenti.</para>
Giulio@768 135
gpiancastelli@853 136 <para id="x_3d5">Potete invocare <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command> tutte le volte che volete, quindi questo comando rappresenta un buon modo per <quote>controllare</quote> il vostro lavoro. Aggiornate la vostra patch al momento opportuno, tentate un esperimento e se l&rsquo;esperimento non funziona usate <command role="hg-cmd">hg revert</command> per ripristinare le vostre modifiche all&rsquo;ultimo aggiornamento che avete compiuto.</para>
Giulio@768 137
Giulio@768 138 &interaction.mq.tutorial.qrefresh2;
Giulio@768 139 </sect2>
Giulio@768 140
Giulio@768 141 <sect2>
Giulio@768 142 <title>Impilare e registrare le patch</title>
Giulio@768 143
gpiancastelli@853 144 <para id="x_3d6">Una volta che avete finito di lavorare su una patch, o avete bisogno di lavorare su un&rsquo;altra patch, potete usare di nuovo il comando <command role="hg-ext-mq">qnew</command> per creare una nuova patch. Mercurial applicherà questa patch a partire dalla vostra patch esistente.</para>
Giulio@768 145
Giulio@768 146 &interaction.mq.tutorial.qnew2;
Giulio@768 147
Giulio@812 148 <para id="x_3d7">Notate che la patch contiene le modifiche della nostra patch precedente come parte del proprio contesto (potete vederlo più chiaramente nel risultato di <command role="hg-cmd">hg annotate</command>).</para>
Giulio@768 149
gpiancastelli@853 150 <para id="x_3d8">Finora, con l&rsquo;eccezione di <command role="hg-ext-mq">qnew</command> e <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command>, siamo stati attenti a usare solo gli ordinari comandi Mercurial. Tuttavia, MQ fornisce molti comandi che sono più facili da usare quando state pensando in termini di patch, come illustrato di seguito.</para>
Giulio@768 151
Giulio@768 152 &interaction.mq.tutorial.qseries;
Giulio@768 153
Giulio@768 154 <itemizedlist>
Giulio@780 155 <listitem><para id="x_3d9">Il comando <command role="hg-ext-mq">qseries</command> elenca tutte le patch per questo repository di cui MQ è a conoscenza, dalla più vecchia alla più recente (più recentemente <emphasis>creata</emphasis>).</para>
Giulio@780 156 </listitem>
Giulio@780 157 <listitem><para id="x_3da">Il comando <command role="hg-ext-mq">qapplied</command> elenca tutte le patch che MQ ha <emphasis>applicato</emphasis> a questo repository, sempre dalla più vecchia alla più recente (più recentemente applicata).</para>
Giulio@768 158 </listitem></itemizedlist>
Giulio@768 159 </sect2>
Giulio@768 160
Giulio@768 161 <sect2>
Giulio@768 162 <title>Manipolare la pila delle patch</title>
Giulio@768 163
gpiancastelli@853 164 <para id="x_3db">La discussione precedente implica che ci deve essere una differenza tra patch <quote>note</quote> e patch <quote>applicate</quote>, e in effetti c&rsquo;è. MQ può gestire una patch senza che sia applicata al repository.</para>
gpiancastelli@853 165
gpiancastelli@853 166 <para id="x_3dc">Una patch <emphasis>applicata</emphasis> ha un corrispondente changeset nel repository e gli effetti della patch e del changeset sono visibili nella directory di lavoro. Potete annullare l&rsquo;applicazione di una patch usando il comando <command role="hg-ext-mq">qpop</command>. La patch estratta è ancora <emphasis>nota</emphasis>, cioè gestita da MQ, ma non ha più un corrispondente changeset nel repository, e la directory di lavoro non contiene più le modifiche apportate dalla patch. La <xref linkend="fig:mq:stack"/> illustra la differenza tra patch applicate e registrate.</para>
Giulio@768 167
Giulio@768 168 <figure id="fig:mq:stack">
Giulio@768 169 <title>Patch applicate e non applicate nella pila delle patch di MQ</title>
Giulio@768 170 <mediaobject>
Giulio@768 171 <imageobject><imagedata fileref="figs/mq-stack.png"/></imageobject>
Giulio@768 172 <textobject><phrase>XXX add text</phrase></textobject>
Giulio@768 173 </mediaobject>
Giulio@768 174 </figure>
Giulio@768 175
Giulio@812 176 <para id="x_3de">Potete riapplicare una patch non applicata o estratta usando il comando <command role="hg-ext-mq">qpush</command>. Questo comando crea un nuovo changeset da far corrispondere alla patch, e le modifiche della patch compaiono nuovamente nella directory di lavoro. Di seguito, vengono mostrati esempi di <command role="hg-ext-mq">qpop</command> e <command role="hg-ext-mq">qpush</command> in azione.</para>
Giulio@768 177
Giulio@768 178 &interaction.mq.tutorial.qpop;
Giulio@768 179
gpiancastelli@841 180 <para id="x_3df">Notate che, dopo aver estratto una patch o due patch, il risultato di <command role="hg-ext-mq">qseries</command> è rimasto lo stesso, mentre quello di <command role="hg-ext-mq">qapplied</command> è cambiato.</para>
Giulio@768 181
Giulio@768 182 </sect2>
Giulio@768 183
Giulio@768 184 <sect2>
Giulio@768 185 <title>Inserire ed estrarre molte patch</title>
Giulio@768 186
gpiancastelli@853 187 <para id="x_3e0">Sebbene i comandi <command role="hg-ext-mq">qpush</command> e <command role="hg-ext-mq">qpop</command> operino in maniera predefinita su una singola patch alla volta, potete inserire ed estrarre molte patch in un unico passaggio. L&rsquo;opzione <option role="hg-ext-mq-cmd-qpush-opt">-a</option> di <command role="hg-ext-mq">qpush</command> lo induce a inserire tutte le patch non applicate, mentre l&rsquo;opzione <option role="hg-ext-mq-cmd-qpop-opt">-a</option> di <command role="hg-ext-mq">qpop</command> lo induce a estrarre tutte le patch applicate. (Per ulteriori modi di inserire ed estrarre molte patch, si veda la <xref linkend="sec:mq:perf"/> più avanti.)</para>
Giulio@768 188
Giulio@768 189 &interaction.mq.tutorial.qpush-a;
Giulio@768 190 </sect2>
Giulio@768 191
Giulio@768 192 <sect2>
Giulio@782 193 <title>I controlli di sicurezza e come scavalcarli</title>
Giulio@780 194
gpiancastelli@853 195 <para id="x_3e1">Diversi comandi MQ esaminano la directory di lavoro prima di fare qualunque cosa e falliscono se trovano una qualsiasi modifica. Si comportano in questo modo per assicurarsi di non farvi perdere i cambiamenti che avete fatto ma che non avete ancora incorporato in una patch. L&rsquo;esempio seguente illustra questo caso: il comando <command role="hg-ext-mq">qnew</command> eviterà di creare una nuova patch se ci sono cambiamenti in sospeso, causati in questo caso dall&rsquo;invocazione di <command role="hg-cmd">hg add</command> su <filename>file3</filename>.</para>
Giulio@768 196
Giulio@768 197 &interaction.mq.tutorial.add;
Giulio@768 198
gpiancastelli@853 199 <para id="x_3e2">Tutti i comandi che esaminano la directory di lavoro accettano un&rsquo;opzione <quote>so cosa sto facendo</quote> che si chiama sempre <option>-f</option>. L&rsquo;esatto significato di <option>-f</option> dipende dal comando. Per esempio, <command role="hg-cmd">hg qnew -f</command> incorporerà i cambiamenti in sospeso nella nuova patch creata, ma <command role="hg-cmd">hg qpop -f</command> annullerà le modifiche a qualsiasi file coinvolto dalla patch che sta estraendo. Assicuratevi di leggere la documentazione per l&rsquo;opzione <option>-f</option> di un comando prima di usarla!</para>
Giulio@768 200 </sect2>
Giulio@768 201
Giulio@768 202 <sect2>
Giulio@768 203 <title>Lavorare su diverse patch alla volta</title>
Giulio@768 204
gpiancastelli@853 205 <para id="x_3e3">Il comando <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command> aggiorna sempre la patch applicata <emphasis>più recentemente</emphasis>. Questo significa che potete sospendere il lavoro su una patch (aggiornandola), operare estrazioni o inserimenti in modo che l&rsquo;ultima patch applicata sia differente e lavorare su <emphasis>questa</emphasis> patch per un po&rsquo;.</para>
gpiancastelli@853 206
gpiancastelli@853 207 <para id="x_3e4">Ecco un esempio che illustra come potete sfruttare questa possibilità. Diciamo che state sviluppando una nuova funzione sotto forma di due patch. La prima è una modifica al nucleo del vostro software e la seconda&emdash;basata sulla prima&emdash;modifica l&rsquo;interfaccia utente per usare il codice che avete appena aggiunto al nucleo. Se notate un bug nel nucleo mentre state lavorando sulla patch per l&rsquo;interfaccia utente, per correggerlo vi basta usare <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command>, in modo da salvare le modifiche in corso alla vostra patch di interfaccia, e poi usare <command role="hg-ext-mq">qpop</command> per poter operare sulla patch del nucleo. Correggete il bug nel nucleo, aggiornate la patch del nucleo con <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command> e inserite la patch di interfaccia tramite <command role="hg-ext-mq">qpush</command> per continuare a lavorare dal punto dove avevate lasciato.</para>
Giulio@768 208 </sect2>
Giulio@768 209 </sect1>
Giulio@768 210
Giulio@768 211 <sect1 id="sec:mq:adv-patch">
Giulio@768 212 <title>Ulteriori informazioni sulle patch</title>
Giulio@768 213
gpiancastelli@853 214 <para id="x_3e5">MQ usa il comando GNU <command>patch</command> per applicare le patch, quindi vi sarà d&rsquo;aiuto conoscere qualche altro aspetto di dettaglio sul funzionamento di <command>patch</command> e sulle patch stesse.</para>
Giulio@780 215
Giulio@780 216 <sect2>
Giulio@780 217 <title>Il numero di cancellazioni</title>
Giulio@780 218
Giulio@780 219 <para id="x_3e6">Se osservate le intestazioni di file in una patch, noterete che i percorsi dei nomi di solito hanno un componente aggiuntivo iniziale che non è presente nel percorso reale. Questo è uno strascico del modo in cui le persone erano abituate a generare le patch (questo modo viene ancora impiegato, ma piuttosto raramente ora che sono disponibili strumenti di controllo di revisione più moderni).</para>
Giulio@780 220
gpiancastelli@853 221 <para id="x_3e7">Alice avrebbe estratto un archivio, modificato i file e poi deciso di voler creare una patch. Quindi avrebbe rinominato la directory di lavoro, estratto nuovamente l&rsquo;archivio (da qui nasce il bisogno di modificare il nome) e usato le opzioni <option role="cmd-opt-diff">-r</option> e <option role="cmd-opt-diff">-N</option> del comando <command>diff</command> per generare ricorsivamente una patch tra la directory non modificata e quella modificata. Come risultato, il nome della directory non modificata si sarebbe trovato all&rsquo;inizio del percorso sulla parte sinistra di ogni intestazione di file e il nome della directory modificata si sarebbe trovato all&rsquo;inizio del percorso sulla parte destra.</para>
gpiancastelli@853 222
gpiancastelli@853 223 <para id="x_3e8">Dato che chi riceveva una patch dalle Alice della rete probabilmente non avrebbe avuto le due copie, modificata e non, della directory con esattamente gli stessi nomi, il comando <command>patch</command> è stato dotato di un&rsquo;opzione <option role="cmd-opt-patch">-p</option> che indica il numero di elementi iniziali da eliminare dal percorso al momento di applicare una patch. Questo numero viene chiamato il <emphasis>numero di cancellazioni</emphasis>.</para>
gpiancastelli@853 224
gpiancastelli@853 225 <para id="x_3e9">Un&rsquo;opzione <quote><literal>-p1</literal></quote> significa <quote>usa un numero di cancellazioni pari a uno</quote>. Se <command>patch</command> vede un nome di file <filename>foo/bar/baz</filename> in un&rsquo;intestazione di file, eliminerà <filename>foo</filename> e proverà ad applicare la patch al file <filename>bar/baz</filename>. Strettamente parlando, il numero di cancellazioni si riferisce al numero di <emphasis>separatori di percorso</emphasis> (e dei relativi elementi) da eliminare. Un numero di cancellazioni pari a uno trasformerà <filename>foo/bar</filename> in <filename>bar</filename>, ma <filename>/foo/bar</filename> (notate lo slash iniziale) in <filename>foo/bar</filename>.</para>
Giulio@780 226
Giulio@780 227 <para id="x_3ea">Il numero di cancellazioni <quote>standard</quote> per le patch è pari a uno, in quanto quasi tutte le patch contengono un elemento iniziale da eliminare nel percorso. Il comando <command role="hg-cmd">hg diff</command> di Mercurial genera nomi di percorso in questa forma e sia il comando <command role="hg-cmd">hg import</command> che MQ si aspettano patch con un numero di cancellazioni pari a uno.</para>
Giulio@780 228
gpiancastelli@853 229 <para id="x_3eb">Se qualcuno vi invia una patch che volete aggiungere alla vostra coda delle patch e la patch necessita di un numero di cancellazioni diverso da uno, non potete usare semplicemente <command role="hg-ext-mq">qimport</command> con la patch, perché <command role="hg-ext-mq">qimport</command> non è ancora dotato di un&rsquo;opzione <literal>-p</literal> (si veda il <ulink role="hg-bug" url="http://www.selenic.com/mercurial/bts/issue311">problema 311</ulink> per i dettagli). L&rsquo;alternativa migliore che avete è quella di creare una vostra patch con <command role="hg-ext-mq">qnew</command> e poi usare il comando <command>patch -pN</command> per applicare la patch che avete ricevuto, seguito da <command role="hg-cmd">hg addremove</command> per registrare qualsiasi file aggiunto o rimosso dalla patch, seguito da <command role="hg-ext-mq">hg qrefresh</command>. Questa complessità potrebbe diventare inutile una volta che il <ulink role="hg-bug" url="http://www.selenic.com/mercurial/bts/issue311">problema 311</ulink> verrà risolto.
Giulio@768 230 </para>
Giulio@768 231 </sect2>
Giulio@768 232
Giulio@768 233 <sect2>
Giulio@768 234 <title>Strategie per applicare una patch</title>
Giulio@768 235
gpiancastelli@853 236 <para id="x_3ec">Quando <command>patch</command> applica un blocco, prova a impiegare una serie di strategie successive sempre meno accurate per portare a termine l&rsquo;operazione. Questo impiego di tecniche alternative rende spesso possibile prendere una patch che è stata generata a partire da una vecchia versione di un file e applicarla alla nuova versione di quel file.</para>
Giulio@780 237
Giulio@780 238 <para id="x_3ed">Come prima cosa, <command>patch</command> cerca una corrispondenza esatta, dove i numeri di riga, il contesto e il testo da modificare devono applicarsi perfettamente. Se non riesce a trovare una corrispondenza esatta, cerca una corrispondenza esatta per il contesto, senza onorare le informazioni sulla numerazione delle righe. Se questa strategia ha successo, il comando stampa una riga dicendo che il blocco è stato applicato, ma con un certo <emphasis>scostamento</emphasis> rispetto al numero di riga originale.</para>
Giulio@768 239
gpiancastelli@853 240 <para id="x_3ee">Se la corrispondenza con il solo contesto fallisce, <command>patch</command> rimuove la prima e l&rsquo;ultima riga del contesto e tenta una corrispondenza con la sola versione <emphasis>ridotta</emphasis> del contesto. Se il blocco con il contesto ridotto ha successo, stampa un messaggio dicendo di aver applicato il blocco con un <emphasis>fattore di incertezza</emphasis> (il numero dopo il fattore di incertezza indica quante righe del contesto sono state escluse da <command>patch</command> prima che la patch si potesse applicare).</para>
gpiancastelli@853 241
gpiancastelli@853 242 <para id="x_3ef">Quando nessuna di queste tecniche funziona, <command>patch</command> stampa un messaggio dicendo che il blocco in questione è stato rifiutato. Il comando salva i blocchi rifiutati (anche chiamati semplicemente <quote>rifiuti</quote>) in un file con lo stesso nome e un&rsquo;estensione <filename role="special">.rej</filename> aggiuntiva. Le copie non modificate del file vengono salvate con un&rsquo;estensione <filename role="special">.orig</filename>, mentre la copia del file senza alcuna estensione conterrà le modifiche fatte dai blocchi che sono stati <emphasis>effettivamente</emphasis> applicati. Se avete una patch che modifica il file <filename>foo</filename> con sei blocchi, ma uno di essi non si riesce ad applicare, otterrete una copia <filename>foo.orig</filename> non modificata del file originale, un file <filename>foo.rej</filename> contenente un blocco e il file <filename>foo</filename> contenente le modifiche effettuate dai cinque blocchi applicati con successo.</para>
Giulio@768 243 </sect2>
Giulio@768 244
Giulio@768 245 <sect2>
Giulio@768 246 <title>Alcune stranezze nella rappresentazione delle patch</title>
Giulio@768 247
Giulio@768 248 <para id="x_3f0">Ci sono alcune cose utili da sapere sul modo in cui <command>patch</command> lavora con i file.</para>
Giulio@768 249 <itemizedlist>
Giulio@768 250 <listitem><para id="x_3f1">Questo dovrebbe già essere ovvio, ma <command>patch</command> non è in grado di gestire i file binari.</para>
Giulio@768 251 </listitem>
Giulio@780 252 <listitem><para id="x_3f2">Il comando non si cura neanche del bit di esecuzione, bensì crea i nuovi file come leggibili, ma non eseguibili.</para>
Giulio@768 253 </listitem>
Giulio@768 254 <listitem><para id="x_3f3"><command>patch</command> tratta la rimozione di un file come un diff tra il file da rimuovere e un file vuoto. Quindi la vostra idea di <quote>cancellare un file</quote> viene rappresentata in una patch come <quote>ogni riga di questo file è stata cancellata</quote>.</para>
Giulio@768 255 </listitem>
gpiancastelli@853 256 <listitem><para id="x_3f4">Tratta l&rsquo;aggiunta di un file come un diff tra un file vuoto e il file da aggiungere. Quindi la vostra idea di <quote>aggiungere un file</quote> viene rappresentata in una patch come <quote>ogni riga di questo file è stata aggiunta</quote>.</para>
gpiancastelli@853 257 </listitem>
gpiancastelli@853 258 <listitem><para id="x_3f5">Tratta un file rinominato come la rimozione del file con il vecchio nome e l&rsquo;aggiunta del file con il nuovo nome. Questo significa che i file rinominati occupano molto spazio in una patch. (Notate anche che Mercurial attualmente non cerca di inferire se i file in una patch sono stati rinominati o copiati.)</para>
gpiancastelli@853 259 </listitem>
gpiancastelli@853 260 <listitem><para id="x_3f6"><command>patch</command> non è in grado di rappresentare i file vuoti, quindi non potete usare una patch per rappresentare la nozione di <quote>aggiungere questo file vuoto all&rsquo;albero</quote>.</para>
Giulio@768 261 </listitem>
Giulio@768 262 </itemizedlist>
Giulio@768 263 </sect2>
Giulio@768 264
Giulio@768 265 <sect2>
gpiancastelli@853 266 <title>Fate attenzione all&rsquo;incertezza</title>
gpiancastelli@853 267
gpiancastelli@853 268 <para id="x_3f7">Anche se l&rsquo;applicazione di un blocco con un certo scostamento o con un certo fattore di incertezza avrà spesso un successo completo, queste tecniche inesatte lasciano naturalmente aperta la possibilità di rovinare il file modificato. Il caso più comune è tipicamente quello in cui la patch viene applicata due volte o in una posizione sbagliata nel file. Se <command>patch</command> o <command role="hg-ext-mq">qpush</command> dovessero mai menzionare lo scostamento o il fattore di incertezza, dovreste assicurarvi che i file siano stati modificati in maniera corretta.</para>
gpiancastelli@853 269
gpiancastelli@853 270 <para id="x_3f8">Spesso è una buona idea aggiornare una patch che è stata applicata con uno scostamento o un fattore di incertezza, perché l&rsquo;aggiornamento della patch genera nuove informazioni di contesto che permetteranno di applicarla in maniera precisa. Dico <quote>spesso</quote>, non <quote>sempre</quote>, perché qualche volta l&rsquo;aggiornamento di una patch ne renderà impossibile l&rsquo;applicazione su una revisione differente dei file coinvolti. In alcuni casi, come quando state mantenendo una patch che deve essere applicabile a molteplici versioni di un albero di sorgenti, è considerato accettabile avere una patch che si applica con qualche incertezza, purché abbiate verificato i risultati del processo di applicazione in casi come questi.</para>
Giulio@768 271 </sect2>
Giulio@768 272
Giulio@768 273 <sect2>
Giulio@768 274 <title>Gestire il rifiuto</title>
Giulio@768 275
Giulio@780 276 <para id="x_3f9">Se <command role="hg-ext-mq">qpush</command> non riesce ad applicare una patch, stamperà un messaggio di errore e terminerà. Se ha lasciato alcuni file <filename role="special">.rej</filename>, normalmente è meglio correggere i blocchi rifiutati prima di inserire altre patch o fare qualsiasi ulteriore modifica.</para>
Giulio@780 277
Giulio@780 278 <para id="x_3fa">Se <emphasis>di solito</emphasis> la vostra patch si applicava in maniera pulita e ora non lo fa più perché avete modificato il codice sottostante su cui si basavano le vostre patch, Mercurial Queues può aiutarvi: leggete la <xref linkend="sec:mq:merge"/> per i dettagli.</para>
Giulio@780 279
Giulio@812 280 <para id="x_3fb">Sfortunatamente, non esiste alcuna tecnica particolare per gestire i blocchi rifiutati. Molto spesso, dovrete esaminare il file <filename role="special">.rej</filename> e modificare il file di destinazione, applicando a mano i blocchi rifiutati.</para>
Giulio@812 281
gpiancastelli@853 282 <para id="x_3fd">Un programmatore del kernel di Linux, Chris Mason (l&rsquo;autore di Mercurial Queues), ha realizzato uno strumento chiamato <command>mpatch</command> <citation><xref linkend="bib:mpatch"/></citation>, che adotta un metodo semplice per automatizzare l&rsquo;applicazione dei blocchi rifiutati da <command>patch</command>. Il comando <command>mpatch</command> può aiutarvi nel caso il blocco sia stato rifiutato per quattro tipiche ragioni:</para>
Giulio@768 283
Giulio@768 284 <itemizedlist>
Giulio@812 285 <listitem><para id="x_3fe">il contesto in mezzo a un blocco è cambiato;</para>
Giulio@768 286 </listitem>
gpiancastelli@853 287 <listitem><para id="x_3ff">all&rsquo;inizio o alla fine del blocco manca una certa quantità di contesto;</para>
Giulio@768 288 </listitem>
Giulio@768 289 <listitem><para id="x_400">un blocco più ampio potrebbe applicarsi meglio&emdash;interamente o in parte&emdash;se fosse suddiviso in blocchi più piccoli;</para>
Giulio@768 290 </listitem>
Giulio@768 291 <listitem><para id="x_401">un blocco rimuove righe con un contesto leggermente differente rispetto a quello attualmente presente nel file.</para>
Giulio@768 292 </listitem>
Giulio@768 293 </itemizedlist>
Giulio@768 294
gpiancastelli@853 295 <para id="x_402">Se usate il comando <command>mpatch</command>, dovreste stare doppiamente attenti quando controllate i risultati al termine dell&rsquo;esecuzione. In effetti, <command>mpatch</command> impone questo metodo di doppio controllo sul risultato dello strumento, avviando automaticamente un programma di gestione delle unioni quando ha concluso il proprio lavoro, in modo che possiate verificare i risultati e risolvere qualsiasi conflitto rimanente.</para>
Giulio@768 296 </sect2>
Giulio@768 297 </sect1>
Giulio@768 298
Giulio@768 299 <sect1>
Giulio@768 300 <title>Ulteriori informazioni sulla gestione delle patch</title>
Giulio@768 301
Giulio@768 302 <para id="x_6db">Man mano che acquisite familiarità con MQ, comincerete a voler eseguire altri tipi di operazioni di gestione delle patch.</para>
Giulio@768 303
Giulio@768 304 <sect2>
Giulio@780 305 <title>Cancellare le patch indesiderate</title>
Giulio@768 306
Giulio@768 307 <para id="x_6dc">Se volete sbarazzarvi di una patch, usate il comando <command role="hg-ext-mq">hg qdelete</command> per cancellare il file contenente la patch e rimuovere la sua voce dalla serie di patch. Se provate a cancellare una patch che è ancora applicata, <command role="hg-ext-mq">hg qdelete</command> si rifiuterà di operare.</para>
Giulio@768 308
Giulio@768 309 &interaction.ch11-qdelete.go;
Giulio@768 310 </sect2>
Giulio@768 311
Giulio@768 312 <sect2>
Giulio@812 313 <title>Convertire in e da revisioni permanenti</title>
Giulio@768 314
Giulio@780 315 <para id="x_6dd">Una volta che avete finito di lavorare con una patch e volete trasformarla in un changeset permanente, usate il comando <command role="hg-ext-mq">hg qfinish</command>. Passate una revisione al comando per identificare la patch che volete trasformare in un normale changeset; questa patch deve essere già stata applicata.</para>
Giulio@768 316
Giulio@768 317 &interaction.ch11-qdelete.convert;
Giulio@768 318
gpiancastelli@853 319 <para id="x_6e0">Il comando <command role="hg-ext-mq">hg qfinish</command> accetta un&rsquo;opzione <option>--all</option> o <option>-a</option> per trasformare tutte le patch applicate in normali changeset.</para>
gpiancastelli@853 320
gpiancastelli@853 321 <para id="x_6de">&Egrave; anche possibile trasformare un changeset esistente in una patch, passando l&rsquo;opzione <option>-r</option> al comando <command role="hg-ext-mq">hg qimport</command>.</para>
Giulio@768 322
Giulio@768 323 &interaction.ch11-qdelete.import;
Giulio@768 324
gpiancastelli@853 325 <para id="x_6df">Notate che ha senso convertire un changeset in una patch solo se non avete propagato quel changeset in altri repository. L&rsquo;identificatore del changeset importato cambierà ogni volta che aggiornate la patch, cosa che indurrà Mercurial a trattarlo come se non fosse correlato al changeset originale che avete trasmesso da qualche altra parte.</para>
Giulio@768 326 </sect2>
Giulio@768 327 </sect1>
Giulio@768 328
Giulio@768 329 <sect1 id="sec:mq:perf">
Giulio@768 330 <title>Ottenere le prestazioni migliori da MQ</title>
Giulio@768 331
Giulio@780 332 <para id="x_403">MQ è molto efficiente nel gestire un grande numero di patch. Ho effettuato alcuni esperimenti sulle prestazioni a metà del 2006 per una presentazione che ho tenuto alla conferenza EuroPython 2006 (su macchine più moderne, dovreste aspettarvi risultati migliori di quelli che vedrete nel seguito). Come dati campione ho usato la serie di patch 2.6.17-mm1 per il kernel di Linux, contenente 1.738 patch. Ho applicato queste patch a un repository del kernel di Linux contenente tutte le 27.472 revisioni intercorse tra Linux 2.6.12-rc2 e Linux 2.6.17.</para>
Giulio@780 333
gpiancastelli@841 334 <para id="x_404">Sul mio vecchio e lento portatile, sono riuscito a eseguire <command role="hg-cmd">hg qpush -a</command> per tutte le 1.738 patch in 3.5 minuti e a eseguire <command role="hg-cmd">hg qpop -a</command> per tutte le patch in 30 secondi. (Su portatili più recenti, il tempo per estrarre tutte le patch è sceso a due minuti.) Ho potuto aggiornare una delle patch più grandi (che ha effettuato 22.779 righe di cambiamenti a 287 file) eseguendo <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command> in 6.6 secondi.</para>
Giulio@780 335
Giulio@780 336 <para id="x_405">Chiaramente, MQ è particolarmente adatto per lavorare su alberi di grandi dimensioni, ma ci sono alcuni trucchi che potete usare per ottenere prestazioni ancora migliori.</para>
Giulio@780 337
gpiancastelli@841 338 <para id="x_406">Prima di tutto, provate a <quote>raggruppare</quote> insieme le operazioni. Quando eseguite <command role="hg-ext-mq">qpush</command> o <command role="hg-ext-mq">qpop</command>, questi comandi esaminano la directory di lavoro una volta per assicurarsi che non abbiate effettuato alcuna modifica dimenticandovi poi di invocare <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command>. Su alberi di piccole dimensioni, il tempo impiegato da questa disamina è insignificante. Tuttavia, su un albero di medie dimensioni (contenente decine di migliaia di file), questa operazione può impiegare anche più di un secondo.</para>
Giulio@780 339
Giulio@780 340 <para id="x_407">I comandi <command role="hg-ext-mq">qpush</command> e <command role="hg-ext-mq">qpop</command> vi permettono di estrarre e inserire più patch alla volta. Come prima cosa, identificate la <quote>patch di destinazione</quote> che volete raggiungere. Quando usate <command role="hg-ext-mq">qpush</command> specificando una destinazione, il comando inserirà patch finché quella patch non si troverà in cima alla pila delle patch applicate. Quando usate <command role="hg-ext-mq">qpop</command> con una destinazione, MQ estrarrà patch finché la patch di destinazione non si troverà in cima a quella pila.</para>
Giulio@768 341
Giulio@812 342 <para id="x_408">Potete indicare una patch di destinazione usando il nome della patch oppure un numero. Se usate un identificatore numerico, il conteggio delle patch parte da zero: questo significa che la prima patch corrisponde a zero, la seconda a uno, e così via.</para>
Giulio@768 343 </sect1>
Giulio@768 344
Giulio@768 345 <sect1 id="sec:mq:merge">
Giulio@768 346 <title>Aggiornare le vostre patch quando il codice sottostante cambia</title>
Giulio@768 347
Giulio@780 348 <para id="x_409">Capita spesso di mantenere una pila di patch su un repository sottostante che non modificate direttamente. Se state lavorando sui cambiamenti a codice di terze parti, o su una funzione che impiegate più tempo a sviluppare rispetto alla velocità di cambiamento del codice su cui si basa, avrete spesso bisogno di sincronizzarvi con il codice sottostante e di correggere ogni blocco delle vostre patch che non è più applicabile. Questa operazione si chiama <emphasis>rifondare</emphasis> la vostra serie di patch.</para>
Giulio@780 349
gpiancastelli@853 350 <para id="x_40a">Il modo più semplice per eseguire questa operazione è quello di usare <command role="hg-cmd">hg qpop -a</command> per estrarre le vostre patch, poi invocare <command role="hg-cmd">hg pull</command> per propagare i cambiamenti nel repository sottostante e infine eseguire <command role="hg-cmd">hg qpush -a</command> per inserire nuovamente le vostre patch. MQ interromperà l&rsquo;inserimento ogni volta che incontra una patch che non riesce ad applicare a causa di qualche conflitto, dandovi la possibilità di risolvere i conflitti, aggiornare la patch interessata tramite <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command> e continuare a inserire fino a quando non avrete corretto l&rsquo;intera pila.</para>
gpiancastelli@853 351
gpiancastelli@853 352 <para id="x_40b">Questo approccio è semplice e funziona bene se non vi aspettate che le modifiche al codice sottostante influenzino l&rsquo;applicabilità delle vostre patch. Tuttavia, se la vostra pila di patch coinvolge codice che viene modificato in maniera frequente o invasiva nel repository sottostante, correggere a mano i blocchi rifiutati diventa velocemente una seccatura.</para>
Giulio@780 353
Giulio@780 354 <para id="x_40c">&Egrave; possibile automatizzare parzialmente il processo di rifondazione. Se le vostre patch si applicano in maniera pulita su una qualche revisione del repository sottostante, MQ può usare questa informazione per aiutarvi a risolvere i conflitti tra le vostre patch e una revisione differente.</para>
Giulio@768 355
Giulio@768 356 <para id="x_40d">Il processo è leggermente complicato.</para>
Giulio@768 357 <orderedlist>
Giulio@780 358 <listitem><para id="x_40e">Come prima cosa, invocate <command role="hg-cmd">hg qpush -a</command> per inserire tutte le vostre patch sulla revisione su cui sapete che si applicano in maniera pulita.</para>
Giulio@780 359 </listitem>
gpiancastelli@841 360 <listitem><para id="x_40f">Salvate una copia di backup della vostra directory delle patch usando <command role="hg-cmd">hg qsave -e -c</command>. Questo comando salva le patch in una directory chiamata <filename role="special" class="directory">.hg/patches.N</filename>, dove <literal>N</literal> è un piccolo intero, e stampa il nome della directory in cui sono state salvate le patch. Il comando inserisce anche un <quote>changeset di salvataggio</quote> dopo quelli corrispondenti alle vostre patch applicate, per registrare internamente gli stati dei file <filename role="special">series</filename> e <filename role="special">status</filename>.</para>
Giulio@780 361 </listitem>
gpiancastelli@853 362 <listitem><para id="x_410">Invocate <command role="hg-cmd">hg pull</command> per propagare i nuovi cambiamenti nel repository sottostante. (Non usate <command role="hg-cmd">hg pull -u</command>, perché l&rsquo;aggiornamento dovrà essere fatto in maniera particolare, come vedrete nel prossimo punto.)</para>
Giulio@780 363 </listitem>
gpiancastelli@841 364 <listitem><para id="x_411">Aggiornate la directory di lavoro alla nuova revisione di punta, usando <command role="hg-cmd">hg update -C</command> per sovrascrivere le modifiche apportate dalle patch che avete inserito.</para>
Giulio@780 365 </listitem>
gpiancastelli@853 366 <listitem><para id="x_412">Unite tutte le patch usando <command>hg qpush -m -a</command>. L&rsquo;opzione <option role="hg-ext-mq-cmd-qpush-opt">-m</option> di <command role="hg-ext-mq">qpush</command> dice a MQ di effettuare un&rsquo;unione a tre vie se l&rsquo;applicazione di una patch fallisce.</para>
Giulio@768 367 </listitem></orderedlist>
Giulio@768 368
gpiancastelli@853 369 <para id="x_413">Durante l&rsquo;esecuzione di <command role="hg-cmd">hg qpush -m</command>, ogni patch nel file <filename role="special">series</filename> viene applicata normalmente. Se una patch viene applicata con un fattore di incertezza o viene rifiutata, MQ esamina la coda che avete salvato tramite <command role="hg-ext-mq">qsave</command> ed effettua un&rsquo;unione a tre vie con il changeset che corrisponde alla patch. Questa operazione sfrutta il normale meccanismo di unione di Mercurial, quindi potrebbe aprire uno strumento grafico di unione in modo da aiutarvi a risolvere i problemi.</para>
gpiancastelli@853 370
gpiancastelli@853 371 <para id="x_414">Quando avete finito di risolvere gli effetti di una patch, MQ aggiornerà la vostra patch sulla base dei risultati dell&rsquo;unione.</para>
Giulio@768 372
Giulio@780 373 <para id="x_415">Alla fine di questo processo, il vostro repository conterrà una testa aggiuntiva proveniente dalla vecchia coda delle patch e la directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches.N</filename> conterrà una copia della vecchia coda delle patch. Potete rimuovere la testa aggiuntiva usando <command role="hg-cmd">hg qpop -a -n patches.N</command> o <command role="hg-cmd">hg strip</command>. Potete cancellare <filename role="special" class="directory">.hg/patches.N</filename> una volta che siete sicuri di non averne più bisogno come backup.</para>
Giulio@768 374 </sect1>
Giulio@768 375
Giulio@768 376 <sect1>
Giulio@768 377 <title>Identificare le patch</title>
Giulio@768 378
Giulio@768 379 <para id="x_416">I comandi MQ che lavorano con le patch vi permettono di fare riferimento a una patch usando il suo nome o un numero. Il riferimento per nome funziona in modo abbastanza ovvio: passate il nome <filename>foo.patch</filename> a <command role="hg-ext-mq">qpush</command>, per esempio, e il comando inserirà patch fino a quando <filename>foo.patch</filename> non verrà applicata.</para>
Giulio@768 380
Giulio@768 381 <para id="x_417">Potete abbreviare il riferimento a una patch usando sia un nome che una differenza numerica: <literal>foo.patch-2</literal> significa <quote>due patch prima di <literal>foo.patch</literal></quote>, mentre <literal>bar.patch+4</literal> significa <quote>quattro patch dopo <literal>bar.patch</literal></quote>.</para>
Giulio@768 382
Giulio@780 383 <para id="x_418">Il riferimento per indice non è molto diverso. La prima patch visualizzata da <command role="hg-ext-mq">qseries</command> è la patch numero zero (sì, è uno di quei sistemi di conteggio che partono da zero), la seconda è la patch numero uno, e così via.</para>
Giulio@780 384
gpiancastelli@853 385 <para id="x_419">MQ rende anche più facile lavorare con le patch usando i normali comandi Mercurial. Tutti i comandi che accettano un identificatore di changeset accettano anche il nome di una patch applicata. MQ aggiunge un&rsquo;etichetta omonima per ogni patch applicata alle etichette normalmente presenti nel repository. In più, le etichette speciali <literal role="tag">qbase</literal> e <literal role="tag">qtip</literal> identificano rispettivamente la prima e l&rsquo;ultima patch applicata.</para>
gpiancastelli@853 386
gpiancastelli@853 387 <para id="x_41a">Queste aggiunte alla funzione di etichettatura di Mercurial facilitano ulteriormente l&rsquo;uso delle patch.</para>
Giulio@768 388 <itemizedlist>
gpiancastelli@853 389 <listitem><para id="x_41b">Volete bombardare di patch una mailing list con l&rsquo;ultima serie dei vostri cambiamenti?</para>
Giulio@768 390 <programlisting>hg email qbase:qtip</programlisting>
Giulio@768 391 <para id="x_41c">(Non sapete cosa sia un <quote>bombardamento di patch</quote>? Leggete la <xref linkend="sec:hgext:patchbomb"/>.)</para>
Giulio@768 392 </listitem>
Giulio@812 393 <listitem><para id="x_41d">Avete bisogno di vedere tutte le patch che da <literal>foo.patch</literal> in poi hanno coinvolto i file contenuti in una sottodirectory del vostro albero?</para>
Giulio@780 394 <programlisting>hg log -r foo.patch:qtip sottodirectory</programlisting>
Giulio@768 395 </listitem>
Giulio@768 396 </itemizedlist>
Giulio@768 397
gpiancastelli@853 398 <para id="x_41e">Dato che MQ rende disponibili i nomi delle patch alle altre parti di Mercurial tramite il meccanismo interno delle etichette, non avete bisogno di digitare l&rsquo;intero nome di una patch quando volete identificarla per nome.</para>
gpiancastelli@853 399
gpiancastelli@853 400 <para id="x_41f">Un&rsquo;altra piacevole conseguenza del rappresentare i nomi di patch come etichette è che il comando <command role="hg-cmd">hg log</command> mostrerà normalmente il nome di una patch come un&rsquo;etichetta nel proprio elenco, rendendo facile distinguere visivamente le patch applicate dalle <quote>normali</quote> revisioni sottostanti. L&rsquo;esempio seguente mostra alcuni comandi Mercurial in azione con le patch applicate.</para>
Giulio@768 401
Giulio@768 402 &interaction.mq.id.output;
Giulio@768 403 </sect1>
Giulio@768 404
Giulio@768 405 <sect1>
Giulio@768 406 <title>Informazioni utili</title>
Giulio@768 407
gpiancastelli@853 408 <para id="x_420">Ci sono alcuni aspetti dell&rsquo;uso di MQ che non trovano posto in sezioni dedicate, ma che è bene conoscere. Li presento qui, in un unico posto.</para>
Giulio@768 409
Giulio@768 410 <itemizedlist>
gpiancastelli@853 411 <listitem><para id="x_421">Normalmente, quando estraete una patch tramite <command role="hg-ext-mq">qpop</command> e poi la reinserite tramite <command role="hg-ext-mq">qpush</command>, il changeset che rappresenta la patch dopo l&rsquo;estrazione/inserimento avrà una <emphasis>diversa identità</emphasis> rispetto al changeset che rappresentava l&rsquo;hash in precedenza. Leggete la <xref linkend="sec:mqref:cmd:qpush"/> per sapere perché.</para>
gpiancastelli@853 412 </listitem>
gpiancastelli@853 413 <listitem><para id="x_422">Non è una buona idea usare <command role="hg-cmd">hg merge</command> per unire i cambiamenti provenienti da un altro ramo con un changeset corrispondente a una patch, almeno se volete mantenere la <quote>natura di patch</quote> di quel changeset e dei changeset che si trovano sotto a quello nella pila delle patch. Se provate a farlo, sembrerà avere successo, ma l&rsquo;effetto sarà quello di disorientare MQ.</para>
Giulio@768 414 </listitem>
Giulio@768 415 </itemizedlist>
Giulio@768 416 </sect1>
Giulio@768 417
Giulio@768 418 <sect1 id="sec:mq:repo">
Giulio@768 419 <title>Gestire le patch in un repository</title>
Giulio@768 420
Giulio@768 421 <para id="x_423">Dato che la directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename> di MQ risiede fuori dalla directory di lavoro di un repository Mercurial, il repository Mercurial <quote>sottostante</quote> non sa nulla della gestione o della presenza delle patch.</para>
Giulio@768 422
gpiancastelli@853 423 <para id="x_424">Questo presenta l&rsquo;interessante possibilità di gestire i contenuti della directory delle patch come un repository Mercurial indipendente. Questo può essere un modo utile per lavorare. Per esempio, potete lavorare su una patch per un po&rsquo;, aggiornarla tramite <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command>, poi usare <command role="hg-cmd">hg commit</command> per registrare lo stato corrente della patch. Questo vi permette di <quote>ritornare</quote> a quella versione della patch più tardi.</para>
gpiancastelli@853 424
gpiancastelli@853 425 <para id="x_425">Potete quindi condividere differenti versioni della stessa pila di patch tra molteplici repository sottostanti. Uso questa tecnica quando sto sviluppando una funzione del kernel di Linux. Ho una copia intatta dei miei sorgenti del kernel per ogni diversa architettura di CPU e un repository clonato su ognuna di queste architetture che contiene le patch su cui sto lavorando. Quando voglio collaudare una modifica su un&rsquo;architettura differente, trasmetto le mie patch correnti al repository associato con il kernel di quell&rsquo;architettura, estraggo e inserisco tutte le mie patch, infine assemblo e collaudo quel kernel.</para>
Giulio@780 426
Giulio@780 427 <para id="x_426">Gestire le patch in un repository consente a più sviluppatori di lavorare sulla stessa serie di patch senza scontrarsi tra loro e basandosi su sorgenti sottostanti che potrebbero o non potrebbero essere sotto il loro controllo.</para>
Giulio@768 428
Giulio@768 429 <sect2>
Giulio@768 430 <title>Il supporto di MQ per i repository di patch</title>
Giulio@768 431
gpiancastelli@853 432 <para id="x_427">MQ vi aiuta a lavorare con la directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename> in qualità di repository. Quando preparate un repository per lavorare con le patch usando <command role="hg-ext-mq">qinit</command>, potete passare l&rsquo;opzione <option role="hg-ext-mq-cmd-qinit-opt">-c</option> per creare la directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename> sotto forma di repository Mercurial.</para>
Giulio@768 433
Giulio@768 434 <note>
gpiancastelli@853 435 <para id="x_428">Se dimenticate di usare l&rsquo;opzione <option role="hg-ext-mq-cmd-qinit-opt">-c</option>, potete semplicemente posizionarvi nella directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename> in qualsiasi momento e invocare <command role="hg-cmd">hg init</command>. Non dimenticate, però, di aggiungere una voce per il file <filename role="special">status</filename> al file <filename role="special">.hgignore</filename> (<command role="hg-cmd">hg qinit -c</command> lo fa automaticamente per voi), perché il file <filename role="special">status</filename> non andrebbe <emphasis>davvero</emphasis> amministrato.</para>
Giulio@768 436 </note>
Giulio@768 437
Giulio@768 438 <para id="x_42a">Per convenienza, se MQ nota che la directory <filename class="directory">.hg/patches</filename> è un repository, userà automaticamente <command role="hg-cmd">hg add</command> per aggiungere ogni patch che create e importate.</para>
Giulio@768 439
Giulio@780 440 <para id="x_42b">MQ fornisce il comando abbreviato <command role="hg-ext-mq">qcommit</command> che esegue <command role="hg-cmd">hg commit</command> nella directory <filename role="special" class="directory">.hg/patches</filename>, per risparmiarvi noiose digitazioni.</para>
Giulio@780 441
gpiancastelli@853 442 <para id="x_42c">Infine, sui sistemi Unix, potete definire l&rsquo;alias <command>mq</command> come comando di convenienza per gestire la directory delle patch. Per esempio, sui sistemi Linux che usano la shell <command>bash</command>, potete aggiungere la riga seguente al vostro file <filename role="home">~/.bashrc</filename>.</para>
Giulio@768 443
Giulio@768 444 <programlisting>alias mq=`hg -R $(hg root)/.hg/patches'</programlisting>
Giulio@768 445
Giulio@768 446 <para id="x_42d">Potete poi invocare comandi della forma <command>mq pull</command> dal repository principale.</para>
Giulio@768 447 </sect2>
Giulio@768 448
Giulio@768 449 <sect2>
Giulio@768 450 <title>Alcune cose a cui fare attenzione</title>
Giulio@768 451
Giulio@768 452 <para id="x_42e">Il supporto di MQ per lavorare con un repository pieno di patch è limitato in alcuni aspetti di dettaglio.</para>
Giulio@768 453
gpiancastelli@841 454 <para id="x_42f">MQ non può automaticamente scoprire quali modifiche avete fatto alla directory delle patch. Se usate <command role="hg-cmd">hg pull</command>, apportate cambiamenti a mano, o invocate <command role="hg-cmd">hg update</command> per aggiornare le modifiche alle patch o al file <filename role="special">series</filename>, dovrete usare <command role="hg-cmd">hg qpop -a</command> e poi <command role="hg-cmd">hg qpush -a</command> nel repository sottostante per fare in modo che quelle modifiche compaiano anche là. Se dimenticate di fare questo, potreste confondere le idee a MQ in merito a quali patch sono state effettivamente applicate.</para>
Giulio@768 455
Giulio@768 456 </sect2>
Giulio@768 457 </sect1>
Giulio@768 458 <sect1 id="sec:mq:tools">
Giulio@768 459 <title>Strumenti di terze parti che lavorano con le patch</title>
Giulio@768 460
gpiancastelli@853 461 <para id="x_430">Una volta che avete lavorato con le patch per un po&rsquo;, vi troverete desiderosi di utilizzare strumenti che vi aiutino a capire e manipolare le patch di cui vi state occupando.</para>
gpiancastelli@853 462
gpiancastelli@853 463 <para id="x_431">Il comando <command>diffstat</command> <citation><xref linkend="bib:diffstat"/></citation> genera un istogramma delle modifiche effettuate a ogni file in una patch. Fornisce un buon modo per <quote>farsi un&rsquo;idea</quote> di una patch&emdash;quali file coinvolge e quante modifiche introduce a ogni file e nell&rsquo;insieme. (Trovo che sia una buona idea usare regolarmente l&rsquo;opzione <option role="cmd-opt-diffstat">-p</option> di <command>diffstat</command>, poiché altrimenti il comando proverà a manipolare i prefissi dei nomi di file in un modo che almeno io trovo inevitabilmente confuso.)</para>
Giulio@780 464
Giulio@780 465 &interaction.mq.tools.tools;
Giulio@780 466
gpiancastelli@831 467 <para id="x_432">Il pacchetto <literal role="package">patchutils</literal> <citation><xref linkend="bib:patchutils"/></citation> è inestimabile. Fornisce un insieme di piccole utilità che seguono la <quote>filosofia Unix</quote>: ognuna effettua una singola operazione utile su una patch. Il comando di <literal role="package">patchutils</literal> che uso di più è <command>filterdiff</command>, che estrae sottoinsiemi di un file di patch. Per esempio, data una patch che modifica centinaia di file attraverso dozzine di directory, una singola invocazione di <command>filterdiff</command> può generare una patch più piccola che coinvolge solo i file il cui nome corrisponde a un particolare pattern di tipo glob. Leggete la <xref linkend="mq-collab:tips:interdiff"/> per un altro esempio.</para>
Giulio@768 468
Giulio@768 469 </sect1>
Giulio@768 470 <sect1>
Giulio@768 471 <title>Strategie valide per lavorare con le patch</title>
Giulio@768 472
gpiancastelli@841 473 <para id="x_433">Sia che stiate lavorando su una serie di patch da sottoporre a un progetto software libero od open source, oppure su una serie che intendete trattare come una sequenza di normali changeset una volta che avete finito, potete usare alcune semplici tecniche per mantenere bene organizzato il vostro lavoro.</para>
Giulio@780 474
Giulio@812 475 <para id="x_434">Date nomi descrittivi alle vostre patch. Un buon nome per una patch potrebbe essere <filename>riorganizza-allocazione-dispositivi.patch</filename>, perché vi suggerirà immediatamente qual è lo scopo della patch. I nomi lunghi non dovrebbero essere un problema: non digiterete i nomi spesso, ma <emphasis>invocherete</emphasis> comandi come <command role="hg-ext-mq">qapplied</command> e <command role="hg-ext-mq">qtop</command> più e più volte. Una buona denominazione diventa particolarmente importante quando state lavorando con un certo numero di patch, o se vi state destreggiando tra un certo numero di attività differenti e le vostre patch ottengono solo una frazione della vostra attenzione.</para>
Giulio@780 476
gpiancastelli@853 477 <para id="x_435">Siate consapevoli della patch su cui state lavorando. Usate frequentemente il comando <command role="hg-ext-mq">qtop</command> e date un&rsquo;occhiata al testo delle vostre patch&emdash;per esempio, usando <command role="hg-cmd">hg tip -p</command>&emdash;per assicurarvi di sapere dove vi trovate. Mi è capitato molte volte di modificare e aggiornare una patch diversa da quella che intendevo, ed è spesso complicato trasferire le modifiche nella patch giusta dopo averle inserite in quella sbagliata.</para>
gpiancastelli@853 478
gpiancastelli@853 479 <para id="x_436">Per questo motivo, vale davvero la pena di investire un po&rsquo; di tempo per imparare a usare alcuni degli strumenti di terze parti che ho descritto nella <xref linkend="sec:mq:tools"/>, in particolare <command>diffstat</command> e <command>filterdiff</command>. Il primo vi darà velocemente un&rsquo;idea di quali sono le modifiche effettuate dalla vostra patch, mentre il secondo vi renderà più facile selezionare blocchi particolari di una patch e inserirli in un&rsquo;altra.</para>
Giulio@780 480
Giulio@780 481 </sect1>
Giulio@780 482 <sect1>
Giulio@780 483 <title>Il ricettario di MQ</title>
Giulio@768 484
Giulio@768 485 <sect2>
Giulio@768 486 <title>Gestire patch <quote>elementari</quote></title>
Giulio@768 487
Giulio@768 488 <para id="x_437">Dato che il costo di aggiungere file in un nuovo repository Mercurial è così basso, ha molto senso gestire le patch in questo modo anche se volete semplicemente fare alcune modifiche a un archivo di sorgenti che avete scaricato.</para>
Giulio@768 489
gpiancastelli@853 490 <para id="x_438">Cominciate con lo scaricare l&rsquo;archivio dei sorgenti, estraendone i contenuti e trasformandoli in un repository Mercurial.</para>
Giulio@768 491
Giulio@768 492 &interaction.mq.tarball.download;
Giulio@768 493
Giulio@768 494 <para id="x_439">Continuate creando una pila di patch e facendo le vostre modifiche.</para>
Giulio@768 495
Giulio@768 496 &interaction.mq.tarball.qinit;
Giulio@768 497
Giulio@812 498 <para id="x_43a">Diciamo che trascorrono alcune settimane o mesi e gli autori di quel pacchetto rilasciano una nuova versione. Prima di tutto, propagate i loro cambiamenti nel repository.</para>
Giulio@768 499
Giulio@768 500 &interaction.mq.tarball.newsource;
Giulio@768 501
gpiancastelli@853 502 <para id="x_43b">La coppia di comandi che comincia con <command role="hg-cmd">hg locate</command> appena invocata cancella tutti i file dalla directory di lavoro, in modo che l&rsquo;opzione <option role="hg-opt-commit">--addremove</option> di <command role="hg-cmd">hg commit</command> possa effettivamente dirvi quali file sono stati davvero rimossi nella nuova versione dei sorgenti.</para>
Giulio@768 503
Giulio@768 504 <para id="x_43c">Infine, potete applicare le vostre patch al nuovo albero.</para>
Giulio@768 505
Giulio@768 506 &interaction.mq.tarball.repush;
Giulio@768 507 </sect2>
Giulio@768 508
Giulio@768 509 <sect2 id="sec:mq:combine">
Giulio@768 510 <title>Combinare intere patch</title>
Giulio@768 511
gpiancastelli@853 512 <para id="x_43d">MQ vi fornisce il comando <command role="hg-ext-mq">qfold</command> per consentirvi di combinare intere patch tra loro. Questo comando <quote>include</quote> le patch che nominate, nell&rsquo;ordine in cui le nominate, nell&rsquo;ultima patch applicata e concatena le loro descrizioni aggiungendole alla fine della descrizione di questa patch. Se le patch che includete sono applicate, devono essere estratte prima di poterle includere.</para>
gpiancastelli@853 513
gpiancastelli@853 514 <para id="x_43e">L&rsquo;ordine in cui includete le patch è importante. Se la vostra ultima patch applicata è <literal>foo</literal> e voi utilizzate <command role="hg-ext-mq">qfold</command> per includervi <literal>bar</literal> e <literal>quux</literal>, otterrete una patch che opererà come se aveste applicato prima <literal>foo</literal>, poi <literal>bar</literal>, seguita da <literal>quux</literal>.</para>
gpiancastelli@853 515 </sect2>
gpiancastelli@853 516
gpiancastelli@853 517 <sect2>
gpiancastelli@853 518 <title>Unire parte di una patch a un&rsquo;altra</title>
gpiancastelli@853 519
gpiancastelli@853 520 <para id="x_43f">Unire <emphasis>parte</emphasis> di una patch a un&rsquo;altra patch è più difficile che combinare intere patch tra loro.</para>
gpiancastelli@853 521
gpiancastelli@853 522 <para id="x_440">Se volete spostare alcune modifiche su interi file, potete usare le opzioni <option role="cmd-opt-filterdiff">-i</option> e <option role="cmd-opt-filterdiff">-x</option> di <command>filterdiff</command> per scegliere le modifiche che desiderate ricavare da una patch, aggiungendo il risultato del comando in coda alla patch a cui unire i cambiamenti. Di solito non avrete bisogno di modificare la patch da cui prelevate le modifiche da unire. Piuttosto, MQ rifiuterà alcune parti della patch quando invocate <command role="hg-ext-mq">qpush</command> su di essa (a causa dei blocchi che avete spostato nell&rsquo;altra patch) e voi potrete semplicemente aggiornare la patch tramite <command role="hg-ext-mq">qrefresh</command> per scartare i blocchi duplicati.</para>
Giulio@780 523
Giulio@780 524 <para id="x_441">Se avete una patch con più blocchi che modificano un file e volete spostare solo alcuni di questi blocchi, il lavoro diventa più complicato, ma potete comunque automatizzarlo parzialmente. Usate <command>lsdiff -nvv</command> per stampare alcuni metadati sulla patch.</para>
Giulio@768 525
Giulio@768 526 &interaction.mq.tools.lsdiff;
Giulio@768 527
Giulio@768 528 <para id="x_442">Questo comando stampa tre tipi diversi di numeri:</para>
Giulio@768 529 <itemizedlist>
Giulio@768 530 <listitem><para id="x_443">(nella prima colonna) un <emphasis>numero di file</emphasis> per identificare ogni file modificato dalla patch;</para>
Giulio@768 531 </listitem>
gpiancastelli@841 532 <listitem><para id="x_444">(sulla riga seguente, indentato) il numero di riga del file modificato dove comincia il blocco;</para>
Giulio@768 533 </listitem>
Giulio@768 534 <listitem><para id="x_445">(sulla stessa riga) un <emphasis>numero di blocco</emphasis> per identificare quel blocco.</para>
Giulio@768 535 </listitem>
Giulio@768 536 </itemizedlist>
Giulio@768 537
Giulio@780 538 <para id="x_446">Dovrete leggere e ispezionare visivamente la patch per identificare i numeri di file e di blocco che volete, ma poi potrete passarli alle opzioni <option role="cmd-opt-filterdiff">--files</option> e <option role="cmd-opt-filterdiff">--hunks</option> di <command>filterdiff</command> per selezionare esattamente quel file e il blocco che volete estrarre.</para>
Giulio@768 539
Giulio@768 540 <para id="x_447">Una volta che avete questo blocco, potete aggiungerlo in coda alla vostra patch di destinazione e continuare con il resto della <xref linkend="sec:mq:combine"/>.</para>
Giulio@768 541
Giulio@768 542 </sect2>
Giulio@768 543 </sect1>
Giulio@768 544 <sect1>
Giulio@768 545 <title>Differenze tra quilt e MQ</title>
Giulio@768 546
Giulio@768 547 <para id="x_448">Se avete già familiarità con quilt, MQ fornisce un insieme di comandi simile. Ci sono alcune differenze nel modo in cui questi comandi lavorano.</para>
Giulio@768 548
gpiancastelli@853 549 <para id="x_449">Avrete già notato che la maggior parte dei comandi di quilt hanno una controparte MQ che comincia semplicemente con una <quote><literal>q</literal></quote>. Le eccezioni sono i comandi <literal>add</literal> e <literal>remove</literal> di quilt, le cui controparti sono i normali comandi Mercurial <command role="hg-cmd">hg add</command> e <command role="hg-cmd">hg remove</command>. Non c&rsquo;è alcun comando MQ equivalente al comando quilt <literal>edit</literal>.</para>
Giulio@768 550
Giulio@768 551 </sect1>
Giulio@768 552 </chapter>