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Literal translation of Ch.14.
author Giulio@puck
date Mon Jul 27 22:08:15 2009 +0200 (2009-07-27)
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rev   line source
Giulio@767 1 <chapter id="chap:hgext">
Giulio@767 2 <?dbhtml filename="aggiungere-funzionalità-con-le-estensioni.html"?>
Giulio@767 3 <title>Aggiungere funzionalità con le estensioni</title>
Giulio@767 4
Giulio@767 5 <para id="x_4fe">Mentre il nucleo di Mercurial è piuttosto completo dal punto di vista delle funzionalità, è deliberatamente spoglio di funzioni esotiche. Questo approccio di preservare la semplicità mantiene il software facile da maneggiare sia per chi lo mantiene sia per chi lo usa.</para>
Giulio@767 6
Giulio@767 7 <para id="x_4ff">Tuttavia, Mercurial non vi chiude in un insieme di comandi immutabile: potete aggiungere nuove funzioni a Mercurial sotto forma di <emphasis>estensioni</emphasis> (talvolta note come <emphasis>plugin</emphasis>). Abbiamo già discusso alcune di queste estensioni nei capitoli precedenti.</para>
Giulio@767 8 <itemizedlist>
Giulio@767 9 <listitem><para id="x_500">La <xref linkend="sec:tour-merge:fetch"/> parla dell'estensione <literal role="hg-ext">fetch</literal>, che combina l'estrazione di nuovi cambiamenti e la loro unione con i cambiamenti locali in un singolo comando, <command role="hg-ext-fetch">fetch</command>.</para>
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Giulio@767 11 <listitem><para id="x_501">Nel <xref linkend="chap:hook"/>, abbiamo parlato di diverse estensioni che sono utili per funzionalità relative agli hook: <literal role="hg-ext">acl</literal> aggiunge le liste di controllo d'accesso; <literal role="hg-ext">bugzilla</literal> aggiunge l'integrazione con il sistema Bugzilla per la gestione dei bug; e <literal role="hg-ext">notify</literal> invia email di notifica in reazione all'inserimento di nuovi cambiamenti.</para>
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Giulio@767 13 <listitem><para id="x_502">L'estensione Mercurial Queues per la gestione delle patch è talmente inestimabile che merita due capitoli e un'appendice a essa dedicati. Il <!--<xref linkend="chap:mq"/>-->FIXME copre le nozioni di base; il <!--<xref linkend="chap:mq-collab"/>-->FIXME ne discute gli argomenti avanzati; e il <!--<xref linkend="chap:mqref"/>-->FIXME entra nei dettagli di ogni comando.</para>
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Giulio@767 15 </itemizedlist>
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Giulio@767 17 <para id="x_503">In questo capitolo, parleremo di alcune delle altre estensioni che sono disponibili per Mercurial, e toccheremo brevemente alcuni dei meccanismi che avrete bisogno di conoscere se volete scrivere le vostre estensioni.</para>
Giulio@767 18 <itemizedlist>
Giulio@767 19 <listitem><para id="x_504">Nella <xref linkend="sec:hgext:inotify"/>, discuteremo la possibilità di <emphasis>enormi</emphasis> miglioramenti delle prestazioni tramite l'uso della estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal>.</para>
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Giulio@767 21 </itemizedlist>
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Giulio@767 23 <sect1 id="sec:hgext:inotify">
Giulio@767 24 <title>Migliorare le prestazioni con l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal></title>
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Giulio@767 26 <para id="x_505">Siete interessati ad avere alcune delle più comuni operazioni Mercurial che eseguono fino a cento volte più velocemente? Continuate a leggere!</para>
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Giulio@767 28 <para id="x_506">Mercurial ha prestazioni eccellenti in circostanze normali. Per esempio, quando invocate il comando <command role="hg-cmd">hg status</command>, Mercurial deve esaminare quasi ogni file e directory nel vostro repository in modo da mostrare lo stato dei file. Molti altri comandi Mercurial devono fare lo stesso lavoro dietro le quinte; per esempio, il comando <command role="hg-cmd">hg diff</command> usa il meccanismo dello stato per evitare di fare costose operazioni di confronto su file che ovviamente non sono stati modificati.</para>
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Giulio@767 30 <para id="x_507">Dato che ottenere lo stato di un file è un'operazione cruciale per avere buone prestazioni, gli autori di Mercurial hanno ottimizzato questo codice #to within an inch of its life#. Tuttavia, non è possibile evitare il fatto che quando invocate <command role="hg-cmd">hg
Giulio@767 31 status</command>, Mercurial dovrà effettuare almeno una costosa chiamata di sistema per ogni file gestito per determinare se è stato modificato dall'ultima volta che Mercurial ha controllato. Per repository di dimensioni sufficientemente grandi, questa operazione può durare molto tempo.</para>
Giulio@767 32
Giulio@767 33 <para id="x_508">Per esprimere con un numero la vastità di questo effetto, ho creato un repository contenente 150.000 file registrati. Ho cronometrato <command role="hg-cmd">hg status</command> per scoprire che impiega dieci secondi a terminare, anche quando <emphasis>nessuno</emphasis> di quei file è stato modificato.</para>
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Giulio@767 35 <para id="x_509">Molti sistemi operativi moderni contengono utilità per la notifica sui file. Se un programma si registra al servizio appropriato, il sistema operativo lo avvertirà ogni volta che un file di interesse viene creato, modificato, o cancellato. Sui sistemi Linux, il componente del kernel che si occupa di questo si chiama <literal>inotify</literal>.</para>
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Giulio@767 37 <para id="x_50a">L'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> di Mercurial interagisce con il componente <literal>inotify</literal> per ottimizzare le esecuzioni di <command role="hg-cmd">hg status</command>. Questa estensione ha due componenti. Un demone esegue in background e riceve le notifiche dal sottosistema <literal>inotify</literal>. In più, accetta connessioni anche dai normali comandi Mercurial. L'estensione modifica il comportamento di Mercurial in modo che, invece di esaminare il file system, interroghi il demone. Dato che il demone possiede informazioni esatte sullo stato del repository, può rispondere istantaneamente con un risultato, evitando il bisogno di esaminare ogni file e directory nel repository.</para>
Giulio@767 38
Giulio@767 39 <para id="x_50b">Ricordate i dieci secondi che ho misurato come il tempo impiegato dal solo Mercurial per eseguire <command role="hg-cmd">hg status</command> su un repository di 150.000 file? Con l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> abilitata, il tempo è sceso a 0.1 secondi, più veloce di un fattore <emphasis>cento</emphasis>.</para>
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Giulio@767 41 <para id="x_50c">Prima di continuare, vi prego di fare attenzione ad alcuni avvertimenti.</para>
Giulio@767 42 <itemizedlist>
Giulio@767 43 <listitem><para id="x_50d">L'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> è specifica per Linux. Dato che si interfaccia direttamente con il sottosistema <literal>inotify</literal> del kernel di Linux, non funziona su altri sistemi operativi.</para>
Giulio@767 44 </listitem>
Giulio@767 45 <listitem><para id="x_50e">Dovrebbe funzionare su qualsiasi distribuzione Linux che è stata rilasciata dopo i primi mesi del 2005. &Egrave; probabile che le distribuzioni più vecchie abbiano un kernel a cui manca <literal>inotify</literal>, o una versione di <literal>glibc</literal> senza il necessario supporto di interfacciamento.</para>
Giulio@767 46 </listitem>
Giulio@767 47 <listitem><para id="x_50f">Non tutti i file system sono adatti per essere usati con l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal>. I file system di rete come NFS sono #non-starter#, per esempio, in particolare se state eseguendo Mercurial su diversi sistemi che montano lo stesso file system di rete. Il sistema <literal>inotify</literal> del kernel non ha alcun modo di sapere quali cambiamenti sono avvenuti su un altro sistema.</para>
Giulio@767 48 </listitem></itemizedlist>
Giulio@767 49
Giulio@767 50 <para id="x_510">A maggio 2007, l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> non viene ancora distribuita con Mercurial, quindi è un po' più complicata da installare rispetto ad altre estensioni. Ma il miglioramento delle prestazioni ne vale la pena!</para>
Giulio@767 51
Giulio@767 52 <para id="x_511">Attualmente, l'estensione è divisa in due parti: un insieme di patch al codice sorgente di Mercurial e una libreria di #bindings# Python al sottosistema <literal>inotify</literal>.</para>
Giulio@767 53 <note>
Giulio@767 54 <para id="x_512">Esistono <emphasis>due</emphasis> librerie di #bindings# Python per <literal>inotify</literal>. Una è chiamata <literal>pyinotify</literal> ed è impacchettata da alcune distribuzioni Linux sotto il nome <literal>python-inotify</literal>. Questa <emphasis>non</emphasis> è quella di cui avete bisogno, dato che è troppo inefficiente e piena di problemi per essere pratica.</para>
Giulio@767 55 </note>
Giulio@767 56 <para id="x_513">Per cominciare, è meglio avere già installata una copia funzionante di Mercurial.</para>
Giulio@767 57 <note>
Giulio@767 58 <para id="x_514">Se seguite le istruzioni qui sotto, finirete per <emphasis>sostituire</emphasis> e sovrascrivere qualsiasi installazione esistente di Mercurial possiate già avere, usando l'ultimo codice <quote>sperimentale</quote> di Mercurial. Non dite che non siete stati avvertiti!</para>
Giulio@767 59 </note>
Giulio@767 60 <orderedlist>
Giulio@767 61 <listitem><para id="x_515">Clonate il repository dei #bindings# Python per <literal>inotify</literal>. Assemblate il software e installatelo.</para>
Giulio@767 62 <programlisting>hg clone http://hg.kublai.com/python/inotify
Giulio@767 63 cd inotify
Giulio@767 64 python setup.py build --force
Giulio@767 65 sudo python setup.py install --skip-build</programlisting>
Giulio@767 66 </listitem>
Giulio@767 67 <listitem><para id="x_516">Clonate il repository Mercurial <filename class="directory">crew</filename>. Clonate il repository di patch per <literal role="hg-ext">inotify</literal> in modo che Mercurial Queues saranno in grado di applicare le patch alla vostra copia del repository <filename class="directory">crew</filename>.</para>
Giulio@767 68 <programlisting>hg clone http://hg.intevation.org/mercurial/crew
Giulio@767 69 hg clone crew inotify
Giulio@767 70 hg clone http://hg.kublai.com/mercurial/patches/inotify inotify/.hg/patches</programlisting>
Giulio@767 71 </listitem>
Giulio@767 72 <listitem><para id="x_517">Assicuratevi di avere abilitato l'estensione <literal role="hg-ext">mq</literal> per Mercurial Queues. Se non avete mai usato MQ, leggete la sezione <!--<xref linkend="sec:mq:start"/>-->FIXME per cominciare velocemente.</para>
Giulio@767 73 </listitem>
Giulio@767 74 <listitem><para id="x_518">Posizionatevi nel repository <filename class="directory">inotify</filename> e applicate tutte le patch per l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> usando l'opzione <option role="hg-ext-mq-cmd-qpush-opt">hg -a</option> per il comando <command role="hg-ext-mq">qpush</command>.</para>
Giulio@767 75 <programlisting>cd inotify
Giulio@767 76 hg qpush -a</programlisting>
Giulio@767 77 </listitem>
Giulio@767 78 <listitem><para id="x_519">Se ottenete un messaggio di errore da <command role="hg-ext-mq">qpush</command>, non dovreste continuare. Invece, chiedete aiuto.</para>
Giulio@767 79 </listitem>
Giulio@767 80 <listitem><para id="x_51a">Assemblate e installate la versione accomodata di Mercurial.</para>
Giulio@767 81 <programlisting>python setup.py build --force
Giulio@767 82 sudo python setup.py install --skip-build</programlisting>
Giulio@767 83 </listitem>
Giulio@767 84 </orderedlist>
Giulio@767 85 <para id="x_51b">Una volta che avete assemblato una versione adeguatamente accomodata di Mercurial, tutto ciò che dovete fare per abilitare l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> è aggiungere una voce al vostro file <filename role="special">~/.hgrc</filename>.</para>
Giulio@767 86 <programlisting>[extensions] inotify =</programlisting>
Giulio@767 87 <para id="x_51c">Quando l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> è abilitata, Mercurial avvierà in maniera automatica e trasparente il demone la prima volta che invocherete un comando che ha bisogno dello stato dei file nel repository. Mercurial esegue un demone di stato per repository.</para>
Giulio@767 88
Giulio@767 89 <para id="x_51d">Il demone di stato viene avviato silenziosamente ed esegue in background. Se guardate la lista dei processi in esecuzione dopo aver abilitato l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> ed eseguite alcuni comandi in repository differenti, vedrete alcuni processi <literal>hg</literal> in attesa di aggiornamenti dal kernel e richieste da Mercurial.</para>
Giulio@767 90
Giulio@767 91 <para id="x_51e">La prima volta che invocate un comando Mercurial in un repository dopo aver abilitato l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal>, il comando verrà eseguito con quasi le stesse prestazioni di un normale comando Mercurial. Questo accade perché il demone di stato deve effettuare scansione di stato in modo da avere un rilevamento di base su cui applicare gli aggiornamenti successivi provenienti dal kernel. Tuttavia, <emphasis>ogni</emphasis> comando successivo che effettua qualunque tipo di controllo sullo stato dovrebbe essere visibilmente più veloce persino su repository di dimensioni abbastanza modeste. Ancora meglio, più grande è il vostro repository, più grande sarà il vantaggio sulle performance che vedrete. Il demone <literal role="hg-ext">inotify</literal> rende le operazioni di stato quasi istantanee su repository di tutte le dimensioni!</para>
Giulio@767 92
Giulio@767 93 <para id="x_51f">Se preferite, potete avviare manualmente un demone di stato usando il comando <command role="hg-ext-inotify">inserve</command>. Questo vi dà un controllo leggermente più accurato su come il demone dovrebbe eseguire. Naturalmente, questo comando sarà disponibile solo nel caso in cui l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal> sia abilitata.</para>
Giulio@767 94
Giulio@767 95 <para id="x_520">Quando state usando l'estensione <literal role="hg-ext">inotify</literal>, non dovreste notare <emphasis>nessuna differenza</emphasis> nel comportamento di Mercurial, con la sola eccezione dei comandi relativi allo stato che eseguono molto più velocemente di quanto facevano di solito. Dovreste specificatamente aspettarvi che i comandi non stampino output differenti, né dovrebbero dare risultati differenti. Se una di queste situazioni si verifica, vi prego di segnalare il bug.</para>
Giulio@767 96
Giulio@767 97 </sect1>
Giulio@767 98 <sect1 id="sec:hgext:extdiff">
Giulio@767 99 <title>Supporto flessibile per i diff con l'estensione <literal role="hg-ext">extdiff</literal></title>
Giulio@767 100
Giulio@767 101 <para id="x_521">Il comando predefinito di Mercurial <command role="hg-cmd">hg diff</command> stampa il testo semplice di diff in formato unified.</para>
Giulio@767 102
Giulio@767 103 &interaction.extdiff.diff;
Giulio@767 104
Giulio@767 105 <para id="x_522">Nel caso desideraste usare uno strumento esterno per visualizzare le modifiche, vorrete usare l'estensione <literal role="hg-ext">extdiff</literal>, che vi permetterà di usare, per esempio, uno strumento di diff grafico.</para>
Giulio@767 106
Giulio@767 107 <para id="x_523">L'estensione <literal role="hg-ext">extdiff</literal> è inclusa in Mercurial, quindi è facile da installare. Nella sezione <literal role="rc-extensions">extensions</literal> del vostro file <filename role="special">~/.hgrc</filename>, aggiungete semplicemente una voce di una riga per abilitare l'estensione.</para>
Giulio@767 108 <programlisting>[extensions]
Giulio@767 109 extdiff =</programlisting>
Giulio@767 110 <para id="x_524">Questo introduce un comando chiamato <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command>, il cui comportamento predefinito è quello di usare il comando <command>diff</command> del vostro sistema per generare un diff in formato unified allo stesso modo del comando <command
Giulio@767 111 role="hg-cmd">hg diff</command> predefinito.</para>
Giulio@767 112
Giulio@767 113 &interaction.extdiff.extdiff;
Giulio@767 114
Giulio@767 115 <para id="x_525">I risultati non saranno esattamente gli stessi delle variazioni del comando predefinito <command role="hg-cmd">hg diff</command>, perché i risultati del comando <command>diff</command> variano da un sistema all'altro, persino quando gli vengono passate le stesse opzioni.</para>
Giulio@767 116
Giulio@767 117 <para id="x_526">Come indica la riga <quote><literal>making snapshot</literal></quote> stampata qui sopra, il comando <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command> funziona creando due fotografie (in inglese, snapshot) del vostro albero sorgente. La prima fotografia è quella della revisione sorgente; la seconda è quella della revisione destinazione o della directory di lavoro. Il comando <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command> genera queste fotografie in una directory temporanea, passa il nome di ogni directory a un visualizzatore di diff esterno, poi cancella la directory temporanea. Per lavorare in modo più efficiente, fotografa solo le directory e i file che sono stati modificati tra le due revisioni.</para>
Giulio@767 118
Giulio@767 119 <para id="x_527">I nomi delle directory di fotografia hanno il nome base uguale a quello del vostro repository. Se il percorso del vostro repository è <filename class="directory">/quux/bar/foo</filename>, allora <filename class="directory">foo</filename> sarà il nome di ognuna delle directory di fotografia. Ogni nome di directory di fotografia ha il proprio identificatore di changeset in coda, nel caso sia appropriato. Se è la fotografia di una revisione <literal>a631aca1083f</literal>, la directory verrà chiamata <filename class="directory">foo.a631aca1083f</filename>. Una fotografia della directory di lavoro non avrà un identificatore di changeset in coda, quindi sarebbe semplicemente <filename class="directory">foo</filename> in questo esempio. Per vedere come questo appare in pratica, guardate ancora all'esempio di <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command> precedente. Notate che il diff contiene i nomi delle directory di fotografia nella propria intestazione.</para>
Giulio@767 120
Giulio@767 121 <para id="x_528">Il comando <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command> accetta due importanti opzioni. L'opzione <option role="hg-ext-extdiff-cmd-extdiff-opt">hg -p</option> vi permette di scegliere un programma diverso da <command>diff</command> con cui vedere le differenze. Con l'opzione <option role="hg-ext-extdiff-cmd-extdiff-opt">hg -o</option>, potete cambiare le opzioni che <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command> passa al programma (per default, queste opzioni sono <quote><literal>-Npru</literal></quote>, che hanno senso solo se state invocando <command>diff</command>). Sotto altri aspetti, il comando <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command> agisce in modo simile al comando predefinito <command role="hg-cmd">hg diff</command>: si usano gli stessi nomi di opzione, la stessa sintassi e gli stessi argomenti per specificare le revisioni che volete, i file che volete, e così via.</para>
Giulio@767 122
Giulio@767 123 <para id="x_529">Per esempio, ecco come eseguire il normale comando <command>diff</command> di sistema per fargli generare diff in formato context (usando l'opzione <option role="cmd-opt-diff">-c</option>) invece di diff in formato unified e per fargli mostrare cinque righe di contesto invece delle tre predefinite (passandogli <literal>5</literal> come argomento per l'opzione <option role="cmd-opt-diff">-C</option>).</para>
Giulio@767 124
Giulio@767 125 &interaction.extdiff.extdiff-ctx;
Giulio@767 126
Giulio@767 127 <para id="x_52a">Lanciare uno strumento di diff visuale è altrettanto facile. Ecco come lanciare il visualizzatore<command>kdiff3</command>.</para>
Giulio@767 128 <programlisting>hg extdiff -p kdiff3 -o</programlisting>
Giulio@767 129
Giulio@767 130 <para id="x_52b">Se il comando che usate per visualizzare i diff non gestisce le directory, potete facilmente aggirare questo problema con un minimo di programmazione. Per un esempio di un programma simile in azione con l'estensione <literal role="hg-ext">mq</literal> e il comando <command>interdiff</command>, consultate la sezione <!--<xref linkend="mq-collab:tips:interdiff"/>-->FIXME.</para>
Giulio@767 131
Giulio@767 132 <sect2>
Giulio@767 133 <title>Definire alias per i comandi</title>
Giulio@767 134
Giulio@767 135 <para id="x_52c">Potrebbe essere scomodo ricordare le opzioni sia per il comando <command role="hg-ext-extdiff">extdiff</command> che per il visualizzatore di diff che volete usare, quindi l'estensione <literal role="hg-ext">extdiff</literal> vi permette di definire <emphasis>nuovi</emphasis> comandi che invocheranno il vostro visualizzatore di diff con esattamente le opzioni giuste.</para>
Giulio@767 136
Giulio@767 137 <para id="x_52d">Tutto quello che avete bisogno di fare è modificare il vostro file <filename role="special">~/.hgrc</filename> aggiungendo una sezione chiamata <literal role="rc-extdiff">extdiff</literal> dove potete definire molteplici comandi. Ecco come aggiungere un comando <literal>kdiff3</literal>. Una volta che lo avete definito, potete digitare <quote><literal>hg kdiff3</literal></quote> e l'estensione <literal role="hg-ext">extdiff</literal> eseguirà <command>kdiff3</command> per voi.</para>
Giulio@767 138 <programlisting>[extdiff]
Giulio@767 139 cmd.kdiff3 =</programlisting>
Giulio@767 140 <para id="x_52e">Se lasciate vuota la parte destra della definizione, come qui sopra, l'estensione <literal role="hg-ext">extdiff</literal> usa il nome del comando che avete definito come il nome del programma esterno da usare. Ma questi nomi non devono necessariamente essere uguali. Qui di seguito definiamo un comando chiamato <quote><literal>hg wibble</literal></quote> che invoca <command>kdiff3</command>.</para>
Giulio@767 141 <programlisting>[extdiff]
Giulio@767 142 cmd.wibble = kdiff3</programlisting>
Giulio@767 143
Giulio@767 144 <para id="x_52f">Potete anche specificare le opzioni predefinite con cui volete invocare il vostro programma di visualizzazione di diff. Il prefisso da usare è <quote><literal>opts.</literal></quote>, seguito dal nome del comando a cui applicare le opzioni. Questo esempio definisce un comando <quote><literal>hg vimdiff</literal></quote> che esegue l'estensione <literal>DirDiff</literal> dell'editor<command>vim</command>.</para>
Giulio@767 145 <programlisting>[extdiff]
Giulio@767 146 cmd.vimdiff = vim
Giulio@767 147 opts.vimdiff = -f '+next' '+execute "DirDiff" argv(0) argv(1)'</programlisting>
Giulio@767 148
Giulio@767 149 </sect2>
Giulio@767 150 </sect1>
Giulio@767 151 <!--
Giulio@767 152 <sect1 id="sec:hgext:transplant">
Giulio@767 153 <title>Cherrypicking changes with the <literal
Giulio@767 154 role="hg-ext">transplant</literal> extension</title>
Giulio@767 155
Giulio@767 156 <para id="x_530">Need to have a long chat with Brendan about this.</para>
Giulio@767 157
Giulio@767 158 </sect1>
Giulio@767 159 -->
Giulio@767 160 <sect1 id="sec:hgext:patchbomb">
Giulio@767 161 <title>Inviare cambiamenti via email con l'estensione <literal role="hg-ext">patchbomb</literal></title>
Giulio@767 162
Giulio@767 163 <para id="x_531">Molti progetti hanno una cultura di <quote>revisione dei cambiamenti</quote> nella quale le persone inviano le proprie modifiche a una mailing list in modo che altri possano leggerle e commentarle prima che la loro versione finale venga inserita in un repository condiviso. Alcuni progetti assegnano a qualcuno il ruolo del custode che applica le modifiche di altre persone a un repository a cui quelle altre persone non hanno accesso.</para>
Giulio@767 164
Giulio@767 165 <para id="x_532">Mercurial facilita l'invio tramite email di modifiche da rivedere o applicare grazie alla sua estensione <literal role="hg-ext">patchbomb</literal>. L'estensione viene chiamata così perché le modifiche vengono inviate in forma di patch e solitamente viene inviato un singolo changeset per messaggio email. Quindi, inviare una lunga serie di cambiamenti via email è molto simile a <quote>bombardare</quote> la casella del ricevente, da cui il nome <quote>patchbomb</quote>.</para>
Giulio@767 166
Giulio@767 167 <para id="x_533">Come al solito, la configurazione di base dell'estensione <literal role="hg-ext">patchbomb</literal> prende solo una o due righe del vostro file <filename role="special">/.hgrc</filename>.</para>
Giulio@767 168 <programlisting>[extensions]
Giulio@767 169 patchbomb =</programlisting>
Giulio@767 170 <para id="x_534">Una volta che avete abilitato l'estensione, avrete a disposizione un nuovo comando chiamato <command role="hg-ext-patchbomb">email</command>.</para>
Giulio@767 171
Giulio@767 172 <para id="x_535">Il modo migliore e più sicuro di invocare il comando <command role="hg-ext-patchbomb">email</command> è quello di eseguirlo <emphasis>sempre</emphasis> una prima volta con l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -n</option>. Questo vi mostrerà che cosa <emphasis>invierebbe</emphasis> il comando, senza in effetti inviare nulla. Una volta che avete dato una veloce occhiata ai cambiamenti e avete verificato di stare mandando quelli giusti, potete rieseguire lo stesso comando, questa volta senza l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -n</option>.</para>
Giulio@767 173
Giulio@767 174 <para id="x_536">Il comando <command role="hg-ext-patchbomb">email</command> accetta lo stesso tipo di sintassi di revisione di tutti gli altri comandi Mercurial. Per esempio, questo comando invierà ogni revisione tra 7 e <literal>tip</literal> comprese.</para>
Giulio@767 175 <programlisting>hg email -n 7:tip</programlisting>
Giulio@767 176 <para id="x_537">Potete anche specificare un <emphasis>repository</emphasis> con cui effettuare i confronti. Se fornite un repository ma nessuna revisione, il comando <command role="hg-ext-patchbomb">email</command> invierà tutte le revisioni del repository locale che non sono presenti nel repository remoto. Se in aggiunta specificate revisioni o un nome di ramo (quest'ultimo usando l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -b</option>), questo vincolerà le revisioni inviate.</para>
Giulio@767 177
Giulio@767 178 <para id="x_538">&Egrave; perfettamente sicuro invocare il comando <command role="hg-ext-patchbomb">email</command> senza i nomi delle persone a cui volete spedire un messaggio: se fate in questo modo, vi verranno chiesti interattivamente. (Se state usando un sistema di tipo Unix o Linux, dovreste avere a disposizione le capacità avanzate di digitazione fornite da <literal>readline</literal> o simili quando immettete quelle intestazioni, cosa che vi si rivelerà utile.)</para>
Giulio@767 179
Giulio@767 180 <para id="x_539">Quando state inviando una sola revisione, il comando <command role="hg-ext-patchbomb">email</command> userà la prima riga della descrizione del changeset come l'oggetto predefinito del singolo messaggio email che invia.</para>
Giulio@767 181
Giulio@767 182 <para id="x_53a">Se inviate revisioni multiple, di solito il comando <command role="hg-ext-patchbomb">email</command> spedirà un messaggio per ogni changeset. Farà precedere la serie da un messaggio introduttivo in cui dovreste descrivere lo scopo della serie di cambiamenti che state inviando.</para>
Giulio@767 183
Giulio@767 184 <sect2>
Giulio@767 185 <title>Modificare il comportamento di <literal role="hg-ext">patchbomb</literal></title>
Giulio@767 186
Giulio@767 187 <para id="x_53b">Non tutti i progetti hanno esattamente le stesse convenzioni per spedire cambiamenti via email, così l'estensione <literal role="hg-ext">patchbomb</literal> prova a fornire un certo numero di variazioni attraverso le opzioni a riga di comando.</para>
Giulio@767 188 <itemizedlist>
Giulio@767 189 <listitem><para id="x_53c">Potete scrivere un oggetto per il messaggio introduttivo sulla riga di comando usando l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -s</option>. Questa opzione prende un argomento, il testo da usare per l'oggetto.</para>
Giulio@767 190 </listitem>
Giulio@767 191 <listitem><para id="x_53d">Per cambiare l'indirizzo email da cui vengono spediti i messaggi usate l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -f</option>. Questa opzione prende un argomento, l'indirizzo email da usare.</para>
Giulio@767 192 </listitem>
Giulio@767 193 <listitem><para id="x_53e">Il comportamento predefinito è quello di inviare diff in formato unified (leggete <!--<xref linkend="sec:mq:patch"/>-->FIXME per una descrizione del formato), uno per messaggio. Potete invece inviare un bundle eseguibile con l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -b</option>.</para>
Giulio@767 194 </listitem>
Giulio@767 195 <listitem><para id="x_53f">I diff in formato unified sono normalmente preceduti da un'intestazione di metadati. Potete ometterla e inviare diff disadorni con l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg --plain</option>.</para>
Giulio@767 196 </listitem>
Giulio@767 197 <listitem><para id="x_540">I diff vengono normalmente spediti <quote>in linea</quote>, nella stessa parte del corpo che contiene la descrizione della patch. Questo è il modo più facile per consentire al più ampio numero di lettori di citare e rispondere a parti di un diff, dato che alcuni client email citeranno soltanto la prima parte MIME del corpo di un messaggio. Se preferireste inviare la descrizione e il diff in parti separate del corpo, usate l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -a</option>.</para>
Giulio@767 198 </listitem>
Giulio@767 199 <listitem><para id="x_541">Invece di spedire messaggi email, potete scriverli in una cartella email in formato <literal>mbox</literal> usando l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -m</option>. Questa opzione prende un argomento, il nome del file su cui scrivere.</para>
Giulio@767 200 </listitem>
Giulio@767 201 <listitem><para id="x_542">Se preferite aggiungere un riepilogo nel formato del comando <command>diffstat</command> a ogni patch, e uno al messaggio introduttivo, usate l'opzione <option role="hg-ext-patchbomb-cmd-email-opt">hg -d</option>. Il comando <command>diffstat</command> mostra una tabella contenente il nome di ogni file coinvolto nella patch, il numero di righe modificate e un istogramma che mostra quanto ogni file è stato modificato. Questo dà a chi legge un colpo d'occhio qualitativo sulla complessità di una patch.</para>
Giulio@767 202 </listitem>
Giulio@767 203 </itemizedlist>
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